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sabato 05 ottobre 2024
 
 

Quel pilastro portante della società

12/09/2013  Dal 12 al 15 settembre Torino ospita per la quarta volta una Settimana sociale dei cattolici italiani. Si tratta della 47a edizione: 1.315 partecipanti riflettono su "Famiglia, speranza e futuro per la società italiana".

E' una scommessa vincente. Da ogni punto di vista: sociale, economico, religioso. Purtroppo lo Stato se lo ricorda a tratti. Poco e male. La famiglia è al centro delle riflessioni della 47a Settimana sociale dei cattolici italiani che fa tappa a Torino. E' la quarta volta che accade, dopo le edizioni del 1924, del 1952 e del 1993. Gli iscritti sono 1.135, di cui 938 credenti laici. Partecipano anche famiglie di migranti. Circa 160 i movimenti, i gruppi e le associazioni rappresentante.  Palazzo Chigi assicura la presenza del Presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, atteso venerdì 13 settembre, in mattinata. 

«Non un convegno pastorale, né del mondo cattolico e nemmeno un convegno sulla famiglia, ma un evento che qualifica un modo di essere Paese, di costruire la città, la convivenza». Il sociologo Luca Diotallevi, vice presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali dei cattolici italiani,  presenta così l’iniziativa che si apre giovedì 12 settembre al Tetaro Regio per concludersi domenica 15. «Più che per presentare una fotografia della famiglia – gli fa eco monsignor Domenico Pompili, sottosegretario della Conferenza episcopale italiana (Cei) – siamo qui per tratteggiarne l’architettura; intendiamo farlo con il metodo che caratterizza le Settimane sociali: l’ascolto, il confronto, la proposta». «Un appuntamento atteso nella nostra diocesi e in tutto il Piemonte», assicura l’arcivescovo del capoluogo piemontese, monsignor Cesare Nosiglia: «il percorso di avvicinamento ha permesso di riflettere sul tema dell’incontro, offrendo anche un importante materiale di lavoro per i delegati della nostra Regione, come per tutti i convegnisti”. La Settimana sociale, ha aggiunto l’arcivescovo, è «un laboratorio per riflettere e condividere idee ed esperienze intorno alla realtà delle famiglie guardando al diversificato panorama religioso, culturale e sociale in cui ogni famiglia si colloca e vive i suoi valori e le sue scelte»; è anche «un’occasione di dialogo e di incontro fra i delegati di tutta la Chiesa italiana e la nostra città, il nostro territorio torinese».

La famiglia, spiega ancora monsignor Cesare Nosiglia, resta (almeno nei suoi presupposti) la realtà più vicina, coinvolgente, disinteressata, responsabile e fraterna:
«Oggi più che mai abbiamo bisogno di relazioni gratuite, di gesti e momenti non fondati esclusivamente sul denaro e l’interesse, ma che rispondano a motivi più alti». Lavoro, casa, educazione delle nuove generazioni, fiscalità eccessiva, ambiente di vita sempre meno umano: sono tutti ambiti che «chiedono alla famiglia uno sforzo supplementare per essere, anche sotto il profilo economico e sociale, spazio di compensazione e di solidale sollievo». Di qui, ha concluso l'arcivescovo di Torino, la necessità di «costruire una politica che riconosca la centralità della famiglia e dia risposte appropriate alle sue necessità sostenendo in particolare quelle più numerose».

Monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari e presidente del Comitato scientifico delle Settimane sociali, evidenzia la continuità tra questa edizione e la precedente di Reggio Calabria (14-17 ottobre 2010): «Là si propose un'Agenda di speranza, oggi ancora estremamente attuale, per alcuni temi quali fisco e famiglia, il riconoscimento della cittadinanza ai figli nati in Italia da coppie immigrate e si invocarono riforme istituzionali». Altro elemento di continuità tra Reggio Calabria e Torino è «l’invito a guardare al futuro, a lavorare per la crescita del Paese, considerare le ragioni della speranza che troviamo nelle persone e nelle loro risorse: vogliamo parlare di famiglia come pilastro del bene comune del Paese e questa convinzione la vogliamo condividere in base al ragionamento, all'argomentazione, alla verifica dei dati che le varie scienze ci mettono a disposizione, in ambito economico, sociale, antropologico. Chiediamo, conclude monsignor Miglio, di superare pregiudizi di tipo ideologico per arrivare a comprendere che il bene della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna e aperta alla vita diventa il bene anche di tutto il Paese in questa settimana sociale vorremmo portare in prima pagina quelle tantissime famiglie che non ci vanno mai, che vivono fedelmente il loro cammino, nelle difficoltà e nella gioia, che sono scuola di vita e educano alla speranza; vorremmo anche essere molto vicini a tutte le famiglie che soffrono, a quelle che hanno conosciuto fallimenti e divisioni, per dire che l'amore di Dio non viene mai meno ed è capace di trovare per tutti vie di speranza».

Ricco il programma dell'evento. Relazioni, assemblee tematiche, ma anche tanti stand allestiti in Piazza Castello con momenti di dibattiti pubblici, proposte video e musicali preparate dai giovani. Sabato 14 settembre sono previsti una puntata speciale di A sua immagine, su Rai Uno, e uno spettacolo serale. Per i partecipanti la Settimana sociale offre l'opportunità per conoscere Torino, la sua storia, i suoi patrimoni artistici, il suo cristianesimo sociale.

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