Poche e sentite parole quelle che sono apparse in uno studio pediatrico di Falconara:
«I pediatri dello studio medico “G. Galilei”, il papà, la mamma del piccolo bambino ricoverato all’Ospedale “Salesi” in condizioni critiche perché contagiato dal morbillo ringraziamo sentitamente i genitori che non vogliono vaccinare i propri figli consentendo il dilagare di una malattia che nel 2017 sarebbe dovuta essere estinta»
Le dure parole hanno origine nel recente “allarme morbillo” condiviso a livello nazionale dal Ministero della salute che parla di 700 casi dall’inizio dell’anno corrispondenti a un incremento, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, di oltre il 230%. L’aumento è dovuto, secondo il Ministro Lorenzin, al rifiuto del vaccino. Cresce infatti il numero di genitori che respinge l’immunizzazione, anche grazie a una campagna sui social dettata e accolta condivisa e e diffusa per ignoranza e superficialità.
Il bambino, di soli sei mesi, è in una età tale per cui non è possibile somministrare il vaccino (viene fatto a 15 mesi). Ricoverato all'ospedale pediatrico Salesi di Ancona, per fortuna, ora sta bene. Ma ha corso un grosso rischio.
Fausto Francia, infatti, presidente della Società Italiana di Igiene (Siti), rivolgendosi a genitori e famiglie, interviene così: «La malattia è sottovalutata ma dà complicanze non piccole, dalle polmoniti alle encefaliti». E aggiunge: «Bisogna sicuramente investire nei centri vaccinali, che in questi ultimi anni sono stati trascurati e che sono invece il presidio giusto per invertire la tendenza il blocco delle assunzioni ha portato a concentrare le risorse in settori di primo impatto, ma oggi servono pediatri e medici igienisti per vaccinare. Questo non è solo un costo ma anche un investimento che permetterà poi di risparmiare in futuro, anche se qualche volta è difficile trasmettere questo concetto».
Andrea Iacomini, portavoce Unicf Italia aggiunge che I nuovi dati diffusi non fanno che confermare la serietà dell'allarme che esperti, autorità sanitarie e organizzazioni come la nostra hanno lanciato più volte in questi ultimi anni e dichiara: «Il morbillo sta tornando a minacciare la salute e la vita dei nostri bambini, e se la copertura vaccinale continuerà a calare c'è il rischio concreto di tornare a vedere nel nostro paese scene che speravamo di avere scacciato per sempre: famiglie che piangono la scomparsa di un figlio per colpa di una malattia che si sarebbe potuta evitare con un semplice vaccino gratuito. Il morbillo, ricordiamolo, non è un banale raffreddore. Non esiste una medicina specifica per combatterlo, e nei bambini più piccoli e con difese immunitarie più fragili può avere complicanze letali», prosegue Iacomini.
Iacomini ricorda, inoltre che «Nel mondo, il morbillo uccide ogni anno circa 132.000 bambini: 15 all'ora, ogni ora di ogni giorno dell'anno. E appena 25 anni fa, quando abbiamo ingaggiato la campagna globale per contrastare con le vaccinazioni di massa questa malattia, i tassi di mortalità da morbillo erano 5 o 6 volte superiori. Sarebbe davvero tragico se dopo avere lottato senza tregua per ridurre drasticamente gli effetti del morbillo ovunque nel mondo, dovessimo constatare che per pregiudizio e ignoranza abbiamo lasciato entrare nuovamente il morbillo elle nostre case. Siamo a favore di qualunque misura che il ministero della Salute vorrà intraprendere per proteggere i bambini in Italia da questa rinnovata minaccia».