Mi permetto un semplice consiglio, l’interpretazione
del sole che troviamo in Luca: «Grazie
alla bontà misericordiosa del nostro Dio,
verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge per
rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e
nell’ombra della morte e dirigere i nostri passi
sulla via della pace» (Lc 1,78-79). Il sole dono
dell’amore del Padre è Gesù venuto a diradare
la tenebra dell’incredulità, dell’odio e della disperazione
dischiudendo all’uomo cammini di
pace. Questa interpretazione del sole sostituisce
ogni altra. Pace come riconciliazione con
un Dio invocato Padre che in quel sole ha amato
fino alla croce, nessuno escluso. Sole che ferito
in croce è bacio d’amore di Dio per ogni
creatura che lo ha ferito e lo ferisce.
Questo simboleggiano sole e croce che ove
raccolti riconciliano poi con ogni essere sotto il
cielo. Il Cristo-sole che dimora in noi attraverso
di noi continua a raccontarsi come dedizione
all’altro senza condizioni. Dio in Gesù
e negli amici di Gesù non ha da parte
sua nemici. Queste sono le cose da pensare
con Maria quando si ha un rosario
in mano. Dio in quel crocifisso è amore
che illumina e scalda tutti. E vuole continuare
a farlo mediante noi, a cominciare
con il pregare per chi non ci ama.