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martedì 03 ottobre 2023
 
Dal cinema al teatro
 

Quell'attimo fuggente che invita ogni ragazzo a inseguire i suoi sogni

05/05/2023  Al Teatro Franco Parenti di Milano e poi alla Sala Umberto di Roma, lo spettacolo teatrale tratto dal film di Peter Weir. Grande performance dei giovanissimi attori e di Luca Bastianello nei panni del rivoluzionario professor Keating

La storia dell’Attimo fuggente la ricordiamo un po’ tutti: il film di Peter Weir del 1989 (vincitore dell’Oscar per la sceneggiatura)  con uno straordinario Robin Williams, è rimasto nell’immaginario collettivo con il suo richiamo alla ribellione, alla rottura degli schemi e della disciplina, a inseguire i propri ideali e i propri sogni, cogliendo l’attimo (il “Carpe Diem” di Orazio), al ruolo che può avere un docente carismatico come John Keating (“Oh capitano, mio capitano”, da un verso di Whitman).  Portarlo a teatro poteva essere rischioso. E invece l’operazione è brillantemente riuscita. La versione teatrale scritta dallo stesso sceneggiatore del film Tom Shulman e tradotta in italiano per la messa in scena di Marco Iacomelli, al Teatro Franco Parenti di Milano fino al 7 maggio e poi a dal 9 al 14 maggio alla Sala Umberto di Roma, è incalzante, commovente, evocativa, e ottimamente recitata da un gruppo di giovanissimi attori neodiplomati alla neodiplomati alla Scuola del Teatro Musicale degli Arcimboldi di Milano, e da Luca Bastianello, popolare volto televisivo e qui perfettamente convincente  nei panni del professore rivoluzionario.  Una scenografia scarna, essenziale, solo alcune sedie che vengono disposto in modo diverso sul palcoscenico dagli stessi attori a ogni cambio di scena (ben 34!) e che mimano l’aula, la sala della presidenza, la mensa, le camere, la grotta in cui si raduna la setta dei poeti estinti (Dead Poets Society è il titolo originale del film e della piéce). Tra il pubblico di una sala gremita tanti giovani entusiasti che si sono evidentemente ritrovati in una storia che pur ambientata nel 1959, con un modello scolastico assai lontano da quello attuale (angosciante  la scena della punizione corporale con la cintura da parte del preside allo studente ribelle), trova tanti spunti in cui i ragazzi si identificano.  Così dichiara il regista  Marco Iacomelli: « Tom Schulman ha scritto una straordinaria storia di legami, di relazioni e di incontri che cambiano gli uomini nel profondo. L’Attimo Fuggente rappresenta ancora oggi, a trent'anni dal debutto cinematografico, una pietra miliare nell’esperienza di migliaia di persone in tutto il mondo. Portare sulla scena la storia dei giovani studenti della Welton Academy e del loro incontro col il professor Keating significa dare nuova vita a questi legami, rinnovando quella esperienza in chi ha forte la memoria della pellicola cinematografica e facendola scoprire a quelle nuove generazioni che, forse, non hanno ancora visto questa storia raccontata sul grande schermo e ancora non sanno “che il potente spettacolo continua, e che tu puoi contribuire con un verso”». 
  

 
 
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