Una marcia attraverso il cuore multietnico di Torino per esprimere
solidarietà a tutte le vittime delle persecuzioni e dell'odio religioso.
Un ideale abbraccio tra le fedi che coinvolge numerose chiese cristiane
(dai cattolici ai luterani, dagli
ortodossi ai valdesi), ma anche le comunità islamiche, ebraiche e
buddiste presenti in città. In tempi difficili per il dialogo
interreligioso si tratta di un segno tutt'altro che scontato. Tra gli
ideatori della manifestazione c'è Younis Tawfik, giornalista
e scrittore iracheno (torinese di adozione), un uomo che ha pagato di
persona le conseguenze dell'intolleranza e dell'odio. «L'idea - racconta
- è nata dall'incontro tra "uomini di buona volontà". Il nostro
pensiero corre ai fratelli cristiani, in particolare
a quelli della Siria e dell'Iraq, ma non sono loro gli unici
perseguitati, poiché la brutalità dell'Isis è rivolta contro tutte le
minoranze e contro gli stessi musulmani».
Fin dall'istaurarsi del regime di Saddam Hussein in Iraq, Tawfik ha
scelto la strada dell'esilio volontario. «Negli ultimi anni tristemente
il mio paese è divenuto terreno fertile per i gruppi terroristici. A
partire dal 2006 gli intellettuali e le "teste
pensanti" sono stati sistematicamente eliminati. Nel 2008 è stato
assassinato mio fratello e dopo di lui tanti altri portatori di pace e
mitezza. E quando, dopo trent'anni, nel 2012 sono tornato in Iraq quasi
da clandestino, ho trovato un Paese irriconoscibile
e ho dovuto vivere nascosto perché i miei parenti temevano per la mia
incolumità. Per me personalmente questa manifestazione significa
moltissimo: è il realizzarsi di un sogno».
Recentemente lo scrittore, che a Torino dirige un centro di cultura
araba, aveva rimproverato gli islamici piemontesi per non aver assunto
una posizione di netta condanna contro la brutalità dell'Isis. «Ma
questa volta sarà diverso, perché i musulmani di Torino
si sentiranno coinvolti come protagonisti, insieme a tanti altri gruppi
religiosi, e non penseranno di dover scendere in piazza per
giustificarsi di qualcosa che non hanno commesso». La manifestazione
sarà inoltre un messaggio rivolto alla città, «in particolare
a quei gruppi politici che vorrebbero strumentalizzare quanto sta
accadendo per portare avanti campagne anti islamiche». Alla serata
parteciperà monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, che Tawfik
definisce «uomo di straordinaria apertura».
La marcia toccherà due luoghi simbolo di Torino. Partirà dal Municipio,
immagine stesso della città, e attraverso Porta Palazzo ( quartiere
multietnico per antonomasia) raggiungerà l'Arsenale della Pace, un'ex
fabbrica di armi trasformata in luogo di speranza
e accoglienza grazie all'impegno del Sermig ( il movimento fondato da
Ernesto Olivero).