La foto è diventata virale. E' il 16 aprile 2003. Siamo nel castello di Windsor, dove si sta svolgendo la parata del reggimento d'élite dei Granatieri Reali, le celeberrime guardie della regina d'Inghilterra. Nell'immagine si vede Filippo d'Edimburgo in uniforme di gala di granatiere mentre la sovrana gli passa accanto ed esplode in una risata, come se fosse stata colta di sorpresa dal travestimento scherzoso del consorte. In realtà non era stato allestito alcuno scherzo, Elisabetta ride per il fuggi fuggi generale che proprio in quel momento sta creando la scoperta di un alveare di api posto sotto una sedia del pubblico. Uno scompiglio che coinvolge sia i sudditi di Sua Maestà che le guardie reali coinvolte in quell'ambaradan.
Filippo infatti, scomparso venerdì 9 aprile all'età di 99 anni, indossava spesso l'uniforme da parata di Granatiere delle Guardie di Sua Maestà, le "Grenadier Guards' Elite Queen's Company Regiment", di cui detiene il grado di colonnello e non poteva certo aver sorpreso la consorte. Quel giorno, per mettere fine all'incredibile confusione, ripresa in diretta dalla BBC, fu necessario l'intervento del "Royal Beekeeper" l'addetto alle arnie del castello, che più tardi di fronte al capo maggiordomo di Windsor passerà i suoi cinque minuti per quell'inconveniente. Ma in ogni caso il fotografo è riuscito ad andare oltre la circostanza. Quella foto rappresenta il sottile umorismo tipico di Filippo (non esente da battute fulminanti e da gaffes proverbiali) che erano uno degli ingredienti che avevano portato Elisabetta a innamorarsi di quel giovane ufficiale della Royal Navy di origine greca e danese, 73 anni fa.
Anche Elisabetta II ha il grado di colonnello capo dei Granatieri, mentre suo marito era colonnello semplice (a comandare insomma, anche in questo caso, era sempre lei). Durante le due battaglie di Monte Camino, dal 6 al 12 novembre 1943 e dal 2 al 9 dicembre dello stesso anno, i militari del 6° Battaglione delle Guardie Granatieri furono le prime truppe inglesi a penetrare nella roccaforte di Rocca d’Evandro. Tra le numerose onorificenze conferite ai Granatieri Reali occorre annoverare anche quelle di Mareth (Nord Africa), di Salerno e di Anzio. Tutte località ben visibili sugli stendardi (Queen's Colour e Regimental Colour) e sui tamburi che gli appartenenti al corpo in questione espongono dappertutto nel mondo durante le sfilate di cerimonia. La loro uniforme è pesantissima, se pensiamo che il solo caratteristico colbacco, il "bearskin" lungo 18 pollici, ovvero 45,7 cm, è fabbricato in vera pelle d'orso bruno canadese. Quel cappello è una sorta di trofeo di guerra. Il duca di Wellington concesse al reggimento di indossare il copricapo - quasi a mo' di scalpo - per festeggiare la sconfitta delle guardie imperiali francesi di Napoleone (che indossavano lo stesso colbacco per apparire più alte) nella battaglia di Waterloo. Per i 90 anni di Elisabetta, durante la tradizionaleTrooping the Colours, il compleanno della regina, uno di loro cadde a terra svenuto per il caldo e la pesantezza asfissiante della divisa. A proposito, nonostante il loro proverbiale immobilismo, è consigliabile non infastidire troppo i militari di guardia nelle garitte di Buckingam Palace: vi ritrovereste una baionetta puntata davanti al naso al grido di "Due passi indietro davanti alla guardia della regina!".