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lunedì 07 ottobre 2024
 
 

Quella luce in fondo al tunnel

09/08/2013 

Ma davvero questa lunga crisi economica che tormenta l’Italia almeno dal 2008 sta finendo? Ci troviamo a un passo dall’inversione di rotta? C’è una luce in fondo al tunnel? O sono i fari del treno? Il primo a parlare di “timidi segnali di ripresa” è stato il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni. “la recessione è finita. Siamo a un punto di svolta”, ha detto, “ma serve entusiasmo”. Naturalmente il premier Enrico Letta gli ha fatto subito eco. Da dove prende Saccomanni questo ottimismo, messo in dubbio e sospettato di opportunismo politico per perorare la necessità di non far cadere il governo?

Il ministro citava i dati Istat del Pil, diminuito meno del previsto (o,2 per cento rispetto al precedente trimestre anziché 0,4) e dato in territorio positivo per il prossimo autunno, con uno 0,3 per cento. A questi Saccomanni ha aggiunto i dati della produzione industriale (0,3 per cento) e un aumento della fiducia dei consumatori. Insomma, non certo una ripresa impetuosa, ma qualcosa di meglio che un altro pugno in un occhio. I mercati ci credono, e infatti lo spread resta ai minimi da molto tempo a questa parte come ha sottolineato Letta. Inoltre la "ripresina" potrebbe risparmiarci la solita manovra aggiuntiva d’autunno, solitamente lacrime, sudore e sangue. Una "ripresina" da sostenere, a cominciare dagli sgravi fiscali, da riforme strutturali mai fatte e dall’iniezione di liquidità da parte del sistema bancario  per le imprese che ricominciano a respirare.

Ma quel che fa sperare sono le parole del giorno seguente del governatore della Bce Mario Draghi in favore di una “timida” e “graduale” ripresa in tutta l’eurozona, Italia compresa, per tutto il corso del 2014. Anche Draghi non è stato certo entusiasta e ha anche aggiunto che “le condizioni del lavoro permangono deboli”. Ma la congiuntura è favorevole e viene trainata da Paesi come gli Stati Uniti e dagli altri Paesi emergenti. Insomma, come direbbe Eduardo in Napoli Milionaria, "a nuttata è passata". A tutto questo si aggiungono ulteriori segnali positivi, come l’aumento dei mutui per la casa. Insomma, per la prima volta dopo anni si sentono voci che parlano di un lungo, anche se lento, cammino di ripresa per un Paese ormai devastato da cristi strutturali, dall’impoverimento delle famiglie e da una disoccupazione che è ai massimi storici (ha ormai superato il 12 per cento) e che vede quasi un giovane su due senza lavoro.

 
 
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