“Bisogna avere ancora un caos dentro di sé per partorire una stella danzante”, scriveva Nietzsche. L’aforisma sembra calzare a pennello per “Entropy”, in programma al Teatro dei Filodrammatici a Milano, da stasera a sabato 16 settembre alle ore 21. Che cos’è questa entropia? Si potrebbe definire come uno scontro tra due forze opposte, contrasto che genera ciò che afferma il filosofo Nietzsche, il caos. Questo è quello che la commedia “Entropy” vuole rappresentare, da un’ottica umana e non fisica: in altre parole tenta di spiegare il “caos” che sta nella vita di ognuno di noi. Poiché mentre ognuno di noi coltiva con cura il proprio sogno, si sorvola a volte sui sogni altrui senza dar loro il giusto peso. Questa pièce teatrale, ideata e diretta dalla regista di origine coreana Sofia Kim Seree, rappresenta una storia dell’entropia dell’universo in aumento attraverso le vicende dei cinque protagonisti (interpretati da Fabrizio Allario, Caterina Campo, Vincenzo Paladino, Manuel Amadasi e Michele Airoldi)
Ciascun essere umano infatti ha moltissimi sogni, ma come ben si sa, non tutti e non “a tutti” vanno a buon fine. In questa pièce ci sono tanti “dreamers”: c’è chi vuole diventare chef stellato e ci riesce, chi vuole diventare mamma e si trova costretta ad abortire, chi vede fallire miseramente la propria attività commerciale solo e “semplicemente” a causa di un click del mouse (si pensi alle recensioni su Trip Advisor).
Perché la nostra esistenza è questo, un concentrato di gioie e dolori, tutte sullo stesso palcoscenico, e senza possibilità di prove o repliche. “Il modus operandi di Sofia Kim Seree mi piace”, racconta Michele Airoldi, uno degli interpreti, “è stata un’esperienza molto soddisfacente”. Poi aggiunge soddisfatto del risultato: ”Ero partito con un punto di domanda, ma la regista coreana è stata bravissima a sviluppare una trama così avvincente e soprattutto altamente realistica, che mostra come in questo scontro di stelle (dove per “stelle si intendono le vicende dell’essere umano”), ce ne siano alcune che muoiono, e altre che invece riescono ad emergere e a brillare più delle altre”.
E’ certamente non soltanto una semplice sceneggiatura teatrale, ma uno spaccato della società frenetica odierna, in cui tutti cercano disperatamente di raggiungere i propri obiettivi, salvo poi, a volte, naufragare.
Sofia Kim Seree è in grado, con la sua esperienza e tramite i suoi attori, di trasmettere mille emozioni, condensate e collegate dal medesimo “fil rouge”. Dunque, preparatevi a momenti di pathos, ad attimi di grasse risate e a minuti di tristezza e dispiacere in cui, forse, scenderà qualche lacrima…