Gentile direttore, al termine del recente summit vaticano sulla pedofilia papa Francesco ha ringraziato la stragrande maggioranza dei sacerdoti e dei consacrati che servono fedelmente il Signore e che si sentono disonorati e screditati dai comportamenti vergognosi di alcuni loro confratelli. Purtroppo la pressione mediatica sta suscitando una specie di pretofobia, ossia la diffidenza nei confronti dei preti, considerati tutti come possibili abusatori di bambini. E si dimentica che il 90% dei casi di abusi su minori avvengono nelle stesse famiglie.
JACOPO CABILDO
È una mia personale testimonianza che sento il dovere di dare. Con questo non intendo, nel modo più assoluto, assolvere o trovare attenuanti per coloro che commettono un tale vergognoso delitto. Anzi ritengo che se il “disgraziato pedofilo comune cittadino” deve essere condannato in modo esemplare, il sacerdote che si macchia di così infame reato deve subire una pena sette volte maggiore. Ho circa ottant’anni. Nato ad Afragola (8 km da Napoli), frequentai le elementari un po’ in una scuola tenuta da suore, un po’ nell’istituto scolastico Guglielmo Marconi; le medie presso l’istituto del Sacro Cuore tenuto da preti. Ad Afragola c’è un bellissimo santuario dedicato al patrono sant’Antonio di Padova. Trascorrevo la maggior parte del tempo con i frati francescani. Nel ’53 la mia famiglia si trasferì a Napoli. Cominciai a frequentare la chiesa di Santa Monica a Salvator Rosa, poi quella della Cesarea a piazza Mazzini, poi i Francescani di Santa Chiara, poi i Domenicani del santuario di Sant’Antonio a Posillipo, frequentato anche dai miei figli, nipoti ecc. Testimonio davanti al Signore che, né personalmente, né per sentito dire dai miei compagni – ed eravamo in tanti – c’è stata mai neppure l’ombra di un pur minimo accenno di qualche “fastidioso comportamento” da parte dei religiosi da me incontrati e frequentati.
RAFFAELE PISANI
Grazie Raffaele per questa bella testimonianza e grazie anche a te, Jacopo, per la tua riflessione. Come sempre è facile fare di ogni erba un fascio e considerare tutti i preti come degli abusatori. A chi interessa solo screditare la Chiesa e la fede cristiana tutto questo fa molto comodo. Nello stesso tempo, però, non si devono giustificare in alcun modo comportamenti così gravi, anche se fossero di una sola persona consacrata.
Penso che tutta la nostra società dovrebbe interrogarsi seriamente su questo tema, che va oltre la questione pedofilia, ma riguarda, come emergeva già nel titolo dell’incontro vaticano, la protezione dei minori, nella Chiesa e non solo. Per questo papa Francesco, nel suo discorso conclusivo, ha detto: «Faccio un sentito appello per la lotta a tutto campo contro gli abusi di minori, nel campo sessuale come in altri campi, da parte di tutte le autorità e delle singole persone, perché si tratta di crimini abominevoli che vanno cancellati dalla faccia della terra: questo lo chiedono le tante vittime nascoste nelle famiglie e in diversi ambiti delle nostre società».