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lunedì 24 marzo 2025
 
 

Quelle amicizie esclusive non sempre sono un bene

24/03/2017  A volte i nostri figli tendono a chiudersi in amicizie troppo esclusive, in cui, invece che trovarsi, si perdono. Bisogna aiutarli a conquistare indipendenza e a sciogliere i legami che impediscono di relazionarsi positivamente anche con altri bambini.

La mia bimba di 5 anni si è legata in modo esclusivo a una coetanea, che però è aggressiva. Più volte ha fatto cadere mia €figlia, le fa dispetti, impedendole di giocare con gli altri. Le maestre dell’asilo sembrano minimizzare. Le hanno separate anche se pensano che sia ingiusto ostacolare questo legame, visto che le due bambine si cercano. Io sento “di pancia” che qualcosa non funziona, ma non so capire di che si tratta.

PINA

Cara Pina, la tua bambina ha trovato un’amica con cui ha costruito un legame molto forte. L’amica, però, la rende dipendente da sé, la maltratta (a volte) e la isola rispetto ai compagni. Le maestre della scuola non notano nulla di particolare, però la tua “pancia” ti dice che qualcosa non va. Forse quello che ti colpisce, al di là dei dispetti che sempre accadono tra bambini, è il rapporto di esclusività che si è instaurato tra le due. In effetti, a cinque anni è bello avere un amico di cui fidarsi e a cui appoggiarsi, ma è altrettanto importante aprirsi alle relazioni con tutti gli altri. Come mamma puoi aiutare tua figlia ad ampliare i suoi contatti sociali con altri bambini. Di certo non puoi cambiare la situazione a scuola, ma puoi favorire il rapporto tra tua figlia e altri coetanei nel tempo extrascolastico. Invita al pomeriggio a casa tua qualche nuovo compagno. Fai che l’amica del cuore a volte sia presente e a volte no, così che tua figlia possa anche stare in relazione con gli amici senza la sua presenza. Aiutala a comprendere il perché di questa scelta: non si tratta di escludere, di tanto in tanto, l’amica preferita, bensì di aprirsi alla relazione anche con altri compagni, che altrimenti non avrebbero mai modo di giocare con lei. Osserva se il comportamento di tua figlia con gli altri cambia, in presenza e in assenza dell’amica del cuore. Se vedi comportamenti violenti e scorretti da parte di qualcuno, intervieni con discrezione e fermezza al tempo stesso, regolando le eventuali intemperanze e dispetti della bambina prepotente. In questo modo, la tua “sensazione di pancia” si allevierà e tu al tempo stesso potrai aiutare le due bambine a conquistare competenze pro sociali e a rompere il legame di dipendenza e reciproca esclusività che inconsapevolmente hanno costruito. A volte i nostri figli tendono a chiudersi in amicizie troppo esclusive, in cui, invece che trovarsi, si perdono. Lo racconta molto bene il romanzo Ellissi (Bompiani): due amiche adolescenti sono così fuse tra loro da intraprendere insieme una guerra contro il proprio corpo. Salvarsi, per loro, significherà slegarsi da un rapporto di dipendenza reciproca. Educare nostri figli a stare in relazione con gli altri senza esserne manipolati è un insegnamento fondamentale da cominciare già in età precoce.

Foto iStock.

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