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lunedì 07 ottobre 2024
 
 

Quelle piccole “geniali” imprese

29/09/2011  Una su tre negli ultimi due anni ha introdotto innovazioni, spesso nate all’interno

«Nonostante la crisi economica e le critiche sistematicamente avanzate alla piccola impresa, nanismo, gestione familiare, scarsa ricerca e sviluppo, le piccole imprese manifatturiere italiane sono innovative». Lo sostiene la Fondazione Impresa, che ha svolto un’indagine e ha scoperto che «non sono immobili di fronte al progresso tecnologico e dimostrano di saper innovare con convinzione e consapevolezza: il 45,3% ha innovato per vocazione piuttosto che per la pressione dei clienti o per l’opportunità di sfruttare dei finanziamenti. Le innovazioni sono sviluppate per lo più “in house” e cioè all’interno dell’azienda attraverso l’ingegno dei titolari, dei soci o dei dipendenti e solo in casi sporadici attraverso il ricorso ad istituti di ricerca privati o pubblici oppure a consulenti; le ricadute sul fatturato sono positive e, in alcuni casi, le innovazioni hanno permesso di ampliare il mercato di riferimento all’estero».


Quale futuro allora per l’innovazione nella piccola impresa? «I risultati sono incoraggianti. Nei prossimi due anni un numero crescente di piccole imprese continuerà ad investire. Insomma, piccole imprese innovano».

I PRINCIPALI RISULTATI
Negli ultimi due anni, il 29,3% delle piccole imprese manifatturiere ha introdotto almeno un’innovazione. È quanto emerge dall’indagine di Fondazione Impresa effettuata su un campione di 600 piccole imprese manifatturiere in Italia (meno di 20 addetti).  La concentrazione maggiore di piccole imprese che hanno innovato è stata rilevata nelle regioni del Nord: Nord Ovest (34,0%) e Nord Est (32,0%); più staccate le piccole imprese del Centro (26,0%) e del Mezzogiorno (25,3%) con una propensione all’innovazione più bassa.

Il 39,7% delle piccole imprese (cioè 4 su 10) ha ampliato la propria gamma di prodotti; il 33,3% (1 su 3) ha apportato migliorie a prodotti già esistenti. Il 20,5% delle piccole imprese ha introdotto prodotti innovativi che rappresentano, cioè, una novità assoluta per il mercato; il 12,8% ha sviluppato una gamma di prodotti eco-sostenibili

 Tra le principali ragioni che hanno spinto le piccole imprese manifatturiere a introdurre innovazioni: miglioramento dell’efficienza produttiva (26,4%) e riduzione dei costi (18,1%). Seguono: aumento dell’offerta dei prodotti (16,7%) e adeguamento o anticipazione della concorrenza (14,1%). La spinta all’innovazione nasce soprattutto da una vocazione interna all’azienda (45,3%) e meno da fattori esterni come le esigenze espresse dai clienti (28,1%) o la possibilità di ottenere dei finanziamenti (12,3%) o di partecipare a progetti collettivi (12,3%).

Il 54,5% delle piccole imprese ha sostenuto costi per l’innovazione principale inferiori ai 10 mila euro. Il 22,2% (1 su 5) delle piccole imprese ha speso oltre 50.000 euro. Le piccole imprese ritengono che le innovazioni abbiano avuto una buona ricaduta sul fatturato aziendale: nell’82,5% dei casi le ricadute sono positive (molto o abbastanza). Tra le più soddisfatte le piccole imprese del Centro (86,2%). Nei prossimi due anni oltre una piccola impresa su tre (35,2%) ha intenzione di introdurre innovazioni e, in particolare, le piccole imprese del Nord Est (40,7%). Seguono il Nord Ovest (38,0%) e il Mezzogiorno (34,7%); più staccate le piccole imprese del Centro (27,3%).

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