Accendi i Tg e tutti i film presentati alla Mostra di Venezia sono stati “acclamati dalla critica” e hanno ricevuto almeno “dieci minuti di applausi”. Poi, quando vai a vedere al cinema il “capolavoro”, all'uscita spesso pensi: “Forse sono io che non ho capito niente”. No, non è così. Come già Fantozzi aveva capito, molti film osannati sono in realtà delle “boiate pazzesche”. Il problema è che bisogna saperlo prima di andare al cinema, per evitarle. E' quindi quanto mai meritorio il premio Codacons-Ridateci i soldi, istituito nel 1996 da Gianni Ippoliti.
Gli spettatori dei film proiettati al Lido, quelli che hanno pagato il biglietto, hanno avuto a disposizione una bacheca su cui esprimere, su appositi fogliettini, tutto il loro disappunto verso un film che, come ha scritto uno di loro, “mi ha fatto perdere tre ore della mia vita”. Ha vinto Valeria che ha stroncato “The Canyons” , un film dove “nemmeno la noia si affaccia alla porta” e dove la protagonista Lindsay Lohan “tenta di spremersi la faccia per cavare qualche espressione diversa da “faccio pena””. Non meno feroci, ma più ironiche sono le bocciature arrivate per altri due divi di Hollywood: Nicolas Cage (“Joe”) e Scarlett Johansson (“Under the skin”). Paola, a proposito del primo sentenzia: “Se la sua bravura fosse proporzionale alle sigarette che fuma avremmo un attore da Oscar”.
Mentre sulla seconda, addobbata per tutto il tempo con un'improbabile parrucca nera, arriva un lapidario: “Sembra Veronica Pivetti” (con tutto il rispetto per la nostra, lei sì, bravissima attrice). Un'altra spettatrice, dopo aver assistito a omicidi, stupri e altre violenze assortite che sono stati l'ingrediente principale di molti film in rassegna (uno su tutti, “Moebius” di Kim Ki-duk) e che le hanno procurato “un'insonnia cronica”, aggiunge: “Ma ieri sera, durante “Ana Arabia”, ho finalmente dormito serena”. C'è poi chi ringrazia “Wolf Creek 2” “perché con la crisi volevo andare in Australia, ma adesso ho cambiato idea” e c'è l'immancabile francese sciovinista che, dopo aver visto “L'arbitro”, è “molto contento che Letitia Casta abbia lasciato Stefano Accorsi”. Se il direttore della mostra Alberto Barbera sta al gioco tanto da presiedere la premiazione, molti registi non dispongono di altrettanto spirito.
Ippoliti ci ha raccontato che qualche edizione fa di buon mattino sorprese il grande regista Abel Ferrara intento a strappare dalla bacheca un commento velenoso sul suo film. La bacheca è anche servita come sfogatoio su altri aspetti del Festival. Un talentuoso vignettista ha fatto un confronto a fumetti tra le edizioni presiedute da Muller e quelle di Barbera, concludendo che solo una cosa è rimasta uguale, i prezzi inaccessibili delle cibarie. E ha perciò disegnato un chiosco, ribattezzandolo “Da Dracula”. Ma c'è chi ha fatto di più, appendendo la foto dello scontrino di un bar: due caffè, 12 euro. E non c'era nemmeno George Clooney...