Il Papa dovrebbe cercare
di fermare l’islamizzazione
dell’Italia e dell’Europa, e
invece fa il contrario. Infatti,
dall’isola di Lesbo ha portato
con sé tre famiglie, dodici
persone in tutto, di religione
musulmana. Questo è un insulto
nei confronti di milioni
di cristiani che nei Paesi
musulmani sono discriminati,
offesi, perseguitati e
uccisi.
UN LETTORE – Verona
La sofferenza non ha colore
né si distingue per l’appartenenza
a una fede religiosa. Papa
Francesco ha accolto e portato
con sé a Roma degli esseri
umani, cioè tre famiglie siriane
con bambini. Non è stato un
gesto di discriminazione, ma
un atto fortemente simbolico,
che ha aperto una breccia nel
cuore di tante persone di altre
fedi. Come ci ha confermato
in un’intervista monsignor
Georges Abou Khazen, vicario
apostolico di Aleppo: «Il gesto
di Francesco ha rafforzato la
nostra missione di cristiani ad
Aleppo, e scosso i musulmani
che hanno detto: “Se i cristiani
che noi chiamiamo infedeli
fanno tanta carità perché non
la facciamo anche noi verso i
nostri fratelli?”». Se c’è qualcuno
che, nella generale indifferenza
delle nazioni, si sta battendo
per la difesa e la sopravvivenza
dei cristiani perseguitati e
uccisi nel mondo a causa della
fede, questo è proprio Francesco.
Che non si risparmia e chiama a
operare insieme per la pace nel
mondo le Chiese sorelle e le altre
fedi religiose.