«Un fatto gravissimo. Questa mattina ho parlato con il capo della Polizia Franco Gabrielli e con il procuratore della Repubblica di Milano Francesco Greco. Richiederó al dipartimento di pubblica sicurezza in via d'urgenza di vietare le trasferte dell'Inter fino a fine campionato e la chiusura della curva dell'Inter fino a marzo 2019, cioè per 5 partite. Sono le parole pronunciate in mattinata dal Questore di Milano Marcello Cardona. Alludono a quanto accaduto a Santo Stefano prima della partita Inter –Napoli, con scene da guerriglia urbana. Si parla di un vero e proprio agguato teso da alcuni ultrà interisti (due arrestati e uno identificato), spalleggiati da altre tifoserie amiche a supporto, ai tifosi del Napoli, in arrivo con mezzi propri. Alla fine il bilancio è di quattro napoletani accoltellati, di cui uno in condizioni serie, e di un interista morto a seguito dell’investimento da parte di un suv durante gli scontri. A giudicare dalle armi più o meno proprie – spranghe, mazze, una roncola rimaste sul terreno all’accorrere dei rinforzi degli agenti – erano premeditate le cattive intenzioni, probabilmente come spesso accade in questi casi da entrambe le parti. Si sospetta che lo stesso arrivare allo stadio con mezzi propri anziché organizzati potesse servire a depistare i controlli. La partita Inter – Napoli, programmata per il posticipo a San Siro e iniziata per le strade con questo antipasto di violenza, è proseguita dentro lo stadio con cori razzisti contro il calciatore del Napoli Koulibaly. L’aggressività verbale non ha però indotto l’arbitro a sospendere la partita come avrebbe potuto fare in virtù delle norme Uefa e dell’articolo 62 del regolamento federale. E il giorno dopo – appresa la notizia della morte del tifoso investito - si discute di interpretazioni: avrebbe potuto o dovuto? Su questo fronte i pareri divergono: si sarebbe dovuta fermare secondo Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli, così la pensa secondo quanto riferito all’Ansa anche la Procura della Figc. Il Questore di Milano, che prima di approdare ai ruoli attuali ha arbitrato in Serie A, ha però spiegato così la decisione di continuare: «Il giocatore (Koulibaly, poi espulso per l’applauso di scherno all’arbitro ndr.) ha subito verso il 10' del primo tempo un coro razzista. Io ho chiamato il dirigente del servizio e l'ho intimato di andare dalla procura federale e di fare degli annunci. I cori sono stati due, la Procura federale lo ha detto al quarto uomo che ne ha preso atto. Gli ultimi cori sono arrivati a 5' dalla fine e la partita formalmente andava sospesa. Ma era il caso di mettere a repentaglio ulteriormente l’ordine pubblico con tutto quello che stava succedendo? Io penso di no. Faremo una nota in cui spiegheremo l’accaduto». A quel che si apprende però la mano dura chiesta dal Questore in tema di sanzioni non è stata accolta fino in fondo dal giudice sportivo: due giornate a porte chiuse per l’Inter più una terza vietata solo alla curva, due giornate a Koulibaly e Insigne del Napoli per mancanza di rispetto all'arbitro. Basterà o saremo daccapo tra qualche domenica?