“Rodotà, Rodotà,
Rodotà”. Nell'aprile del 2013, nei giorni delle votazioni per il
presidente della Repubblica che portò alla rielezione di Giorgio
Napolitano, il grido dei simpatizzanti grillini raccolti in piazza
Montecitorio arrivava fin dentro il palazzo. Il giurista era il
candidato indicato per il Quirinale dal Movimento 5 Stelle. Fu il
più eletto dalle cosiddette Quirinarie, la consultazione online
avviata fra gli attivisti del movimento.
Due anni dopo il nome di
Rodotà non piace più ai grillini e non è stato preso in
considerazione. Per le Quirinarie in corso sulla rete questa mattina
l'assemblea in streaming dei parlamentari rimasti fedeli a Grillo e
Casaleggio ha indicato una rosa di nomi fra i quali, a sorpresa,
figurano anche Romano Prodi e Pier Luigi Bersani. Due nomi di peso
che suonano come una provocazione, rivolta soprattutto al Pd.
Infatti i nomi dell'ex leader dell'Ulivo e dell'ex segretario del Pd
sembrano messi lì apposta per rompere le uova nel paniere a Matteo
Renzi e mandare all'aria il patto del Nazareno con Berlusconi. Due
esche per stanare i dissidenti del Pd e magari spingerli, fin dalla
prima votazione, a far convergere i voti su Prodi e Bersani. Di
fronte a un consistente numero di voti per uno dei due nomi a quel
punto quali sarebbero gli ordini di scuderia di Renzi?
Resta comunque da vedere
quale sarà l'esito delle Quirinarie, che sarà noto solo poco prima
dell'apertura delle votazioni a Montecitorio. Sarà interessante
vedere anche quanti si esprimeranno sulla rete in questa fase di
profonda crisi del Movimento.
I nomi sottoposti agli
attivisti sono 10, anche se la costituzionalista Lorenza Carlassare
si è tirata fuori dall'elenco “per il rispetto che ho per la
massima istituzione della Repubblica”. Nella lista delle
Quirinarie, oltre a Prodi e Bersani, figurano magistrati ed ex
magistrati come Nino Di Matteo, Fernando Imposimato, Paolo Maddalena,
Raffaele Cantone (presidente della Autorità Anticorruzione). Ci sono
anche il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky, l'archeologo
Salvatore Settis, Elio Lannutti, presidente dell'associazione dei
consumatori Adusbef.
Sul più votato
convergeranno, almeno alla prima votazione, i voti dei 129 deputati e
senatori di M5S che fanno parte dei 1.009 elettori.