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domenica 15 settembre 2024
 
Musei vaticani
 

Raffaello torna nella Cappella Sistina

17/02/2020  Fino al 23 febbraio, in occasione delle celebrazioni per il V centenario della morte dell'artista, i Musei Vaticani espongono gli arazzi realizzati per decorare la cappella papale.(Foto Governatorato©SCV -Direzione dei Musei)

Lapidazione di Santo Stefano (Foto Governatorato SCV - Direzione dei Musei)
Lapidazione di Santo Stefano (Foto Governatorato SCV - Direzione dei Musei)

Fino al 23 febbraio Michelangelo e Raffello si incontrano nella Cappella Sistina. Michelangelo lì c’è sempre, con i suoi affreschi della volta e della parete, capolavori assoluti della storia dell’arte mondiale. Quello di Raffello è un ritorno. Infatti per una settimana la Cappella Sistina si arricchisce degli arazzi degli Atti degli Apostoli i cui disegni furono commissionati a Raffaello da papa Leone X Medici (1513-1521). Gli arazzi furono  realizzati in una bottega delle Fiandre e i primi sette arrivati a Roma furono esposti nella Cappella Sistina il 26 dicembre 1519, in occasione della Messa di Santo Stefano, per ornare la zona inferiore delle pareti dipinta a finti tendaggi. L’emozione per quell’evento si ritrova nel parole di Paride de Grassis, Maestro di Cerimonie, il quale scrisse nei suoi diari che “non si era mai visto nulla di più bello al mondo”.

La serie con le storie di San Pietro e san Paolo dagli Atti degli Apostoli e dai Vangeli fu commissionata nel 1515. Tra il 1515 e il 1516 Raffaello e la sua bottega  realizzarono i cartoni preparatori. Questi furono poi inviati a Bruxelles per la realizzazione degli arazzi presso la bottega del tessitore Pieter van Aelst. I dieci arazzi, realizzati in lana, seta e fili d’oro,  arrivarono in Vaticano fra il 1519 e il 1521.

Una esposizione parziale e molto breve degli arazzi fu già realizzata nella Cappella Sistina nel 1983 e nel 2010. Questa volta viene esposta tutta la serie in onore del quinto centenario della morte di Raffaello. Di solito gli arazzi sono esposti, a rotazione, nella Pinacoteca dei Musei Vaticani. La messa in posa degli arazzi ha richiesto molte ore e tanta cura, ogni arazzo infatti  pesa fra i 50 e i 60 chilogrammi. Si possono così ammirare i dettagli dei disegni di Raffaello e la loro resa su tessuto. Impressiona la bellezza dell’arazzo che raffigura la Pesca miracolosa (ispirato all’episodio narrato nel Vangelo di Luca).

“Con questi arazzi abbiamo il completamento iconografico, teologico e catechetico della Cappella Sistina”, dice Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani. “Per comprendere pienamente Raffaello bisogna venire in Vaticano”, aggiunge Jatta ricordando i cicli pittorici del grande pittore di Urbino presenti nelle stanze  e le grandi pale d’altare che si ammirano nella Pinacoteca.

Per le celebrazioni dei 500 anni della morte di Raffaello i Musei Vaticani prevedono anche l’esposizione di una tela raffigurante San Pietro e Paolo, proveniente dall’appartamento privato di Papa Francesco a Casa Santa Marta. Nelle prossime settimane è previsto il prestito di due dei dieci arazzi di Raffaello: “Il Sacrificio di Listra” andrà alle Scuderie del Quirinale, per la mostra che verrà inaugurata il 5 marzo, mentre “San Paolo che predica ad Atene” partirà alla volta della National Gallery di Londra.

 
 
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