Il caso più recente e sconvolgente è quello di tre ragazzine britanniche: Shamima Begum, Amira Abase, entrambe di 15 anni, e Kadiza Sultana, 16 anni. Tutte e tre della zona est di Londra, studentesse della stessa scuola, la Bethnal Green academy. A vederle nessuno, a partire dai genitori, poteva immaginare che avessero abbracciato l'estremismo islamico. Alcuni giorni fa hanno abbandonato le loro case, si sono imbarcate all'aeroporto di Gatwick su un aereo della Turkish airlines. Destinazione Istanbul. Da lì, secondo la polizia britannica, hanno già varcato il confine con la Siria. Per unirsi ai miliziani dello Stato islamico. Il loro destino quasi certo: diventare mogli di qualche combattente.
E' un altro lato inquietante del terrorismo dell'Isis. Il fenomeno delle ragazze occidentali che lasciano le loro case, le loro vite di adolescenti per unirsi alla jihad. Ragazzine di 14, 15 anni che entrano in Siria per sposare i miliziani, fare figli con loro, stabilirsi nelle loro comunità, in casi minori abbracciare le armi. Giovani in maggioranza fra i 16 e i 24 anni, dicono le ricerche. Ragazze istruite, che hanno studiato e che sono cresciute in famiglie lontane dalla visione dell'islam radicale.
Come ha evidenziato tempo fa il quotidiano britannico The guardian, la Francia è il Paese occidentale che conta il numero più alto di giovani donne reclutate dai jihadisti (circa il 25% del totale). Come Nora el-Bathy, 15 anni, che una mattina ha lasciato la sua casa ad Avignone con la sua cartella di scuola, e non è più tornata. Solo dopo la sua scomparsa, i genitori hanno scoperto la "seconda vita" della figlia, che su Facebook era in contatto con reclutatori jihadisti e aveva cominciato a difendere l'uso del velo integrale. Giorni dopo la sua partenza, la ragazza si è fatta viva per telefono dal confine tra Turchia e Siria. Oggi, la famiglia el-Bathy ha una causa in corso per il rapimento della figlia, che sarebbe partita dopo aver subìto un lavaggio del cervello da parte dei jihadisti.
Dalla Gran Bretagna si ritiene che ne siano partite circa cinquanta. Fra di loro, le gemelle Zahra e Salma Halane, 16 anni, figlie di una coppia di rifugiati somali, che risultano sposato a dei miliziani. Almeno una quarantina sono quelle partite dalla Germania. L'allarme del fenomeno arriva anche dall'Australia. La ragazza più giovane, finora, di cui si abbia conoscenza è una ragazzina di 13 anni. Adolescenti irretite attraverso Internet e i social network, che permettono loro di entrare in contatto con i jihadisti in Medio Oriente. Quanto all'Italia, il fenomeno pare al momento molto limitato. A preoccupare è il caso di Maria Giulia Sergio, ora Fatima Az Zahra, 27enne originaria di Torre del Greco (Napoli) che abitava a Inzago. Convertitasi all'islam con tutta la famiglia, pare che sia partita per Istanbul. Da lì avrebbe raggiunto la Siria. Le sue ultime notizie risalgono al novembre 2013. Da allora, di lei non ci sono più tracce.