Avrebbero falsificato i report sulle condizioni di alcuni viadotti gestiti da Autostrade. Per questo, nell’ambito dell’inchiesta bis della Procura di Genova, partita subito dopo il crollo del ponte avvenuto il 14 agosto 2018, sono state disposte altre nove misure cautelari (tre arresti e sei misure interdittive) nei confronti di manager, dirigenti e tecnici (oltreché un consulente esterno) delle società Spea e Aspi.
Ad eseguire le misure firmate dal giudice delle indagini preliminari Angela Nutini, chieste dal pm Walter Cutugno, è stata la Guardia di finanza di Genova. Gli indagati, secondo l’accusa, avrebbero “ammorbidito” le relazioni sullo stato di sei viadotti (il Paolillo sulla Napoli-Canosa, il Moro vicino a Pescara, il Pecetti, il Sei Luci e il Gargassa in Liguria e il Sarno sull’ A30). Nel corso degli interrogatori alcuni testimoni avevano raccontato che i report più volte avevano subito delle manomissioni all’indomani delle riunioni col supervisore, allo scopo di far apparire lo stato delle strutture migliore di quanto fosse in realtà e, quindi, evitare i costi dei necessari interventi da parte del concessionario autostradale e le limitazioni del traffico per i mezzi più pesanti. Gli “ammorbidimenti” sulle relazioni sarebbero stati fatti anche dopo il disastro del Morandi che ha portato alla morte di 43 persone. Tra le misure interdittive, per cinque degli indagati, è stata disposta la sospensione dai pubblici servizi per dodici mesi.
Soltanto poche settimane fa, Genova si era stretta attorno ai familiari delle vittime, durante la commemorazione, a un anno dal quel tragico mattino del 14 agosto quando i piloni del Morandi collassarono provocando, oltre ai morti e i feriti, anche centinaia di sfollati. Un disastro che ha messo un'intera città in ginocchio,
L’inchiesta della Procura di Genova vede allo stato attuale 71 persone indagate, fra cui i vertici di Autostrade per l’Italia, di Spea, funzionari del Mit e del provveditorato alle opere pubbliche: sono accusati a diverso titolo di crollo colposo, attentato alla sicurezza dei trasporti, falso, omicidio colposo e omicidio stradale colposo plurimo.