Il funerale di una bambina di pochi mesi morta nei bombardamenti a Gaza (foto Ansa).
Torna altissima la tensione fra Israele e i militanti palestinesi di Hamas a Gaza. Secondo l’esercito israeliano, nel fine settimana sono stati lanciati 650 razzi verso il territorio di Israele. Molti sono stati intercettati, ma altri hanno provocato morte e distruzione uccidendo 4 cittadini israeliani e ferendone diverse decine, molti sono stato di shock. Israele ha risposto agli attacchi colpendo 260 obiettivi nella Striscia di Gaza. Secondo le autorità palestinesi, gli attacchi israeliani hanno ucciso 23 persone, i feriti sarebbero 70.
La nuova esplosione di violenza è cominciata il 3 maggio, durante le manifestazioni che ogni venerdì vengono organizzate dai palestinesi alla frontiera fra la Striscia di Gaza e Israele. Un tiratore palestinese ha ferito due soldati israeliani, Israele ha risposto con un raid aereo che ha ucciso due militanti palestinesi.
Domenica mattina è cominciata la pioggia di razzi contro Israele e il sistema antimissilistico Iron Dome non è riuscito a fermarli tutti. Secondo il portavoce dell’esercito israeliano, 35 razzi hanno colpito aree popolate, dove non tutti i residenti hanno fatto in tempo a mettersi al riparo nei rifugi quando sono suonate le sirene di allarme. Moshe Agadi, 58 anni, padre di quattro figli, è stato colpito mentre si trovava nel giardino di casa della suocera, nella città di Ashkelon. Si trovava ad Ashkelon anche un’altra delle due vittime, la terza è stata colpita sulla linea di confine.
Fra le vittime palestinesi ci sono una donna incinta e la sua nipotina di 14 mesi, che la donna stava tenendo in braccio all’interno di una casa. Ma gli israeliani negano di aver provocato la loro morte. I raid israeliani hanno colpito Gaza quando le strade erano affollate per le compere in occasione dell’inizio del Ramadan. Un raid mirato degli israeliani ha ucciso Hamed Hamadan al-Kohodari, 34 anni, un dirigente di Hamas ritenuto dagli israeliani un intermediario finanziario fra l’Iran e Hamas.
Il premier israeliano Netanyahu, dopo una riunione di emergenza, ha dichiarato di aver ordinato altri attacchi contro Gaza e ha dato disposizioni per rafforzare la presenza militare israeliana alla frontiera. “Hamas è responsabile non solo per i suoi attacchi contro Israele, ma anche per quelli di Jihad Islamica, e ne sta pagando un prezzo altissimo”, ha detto Netanyahu.
Le autorità israeliane hanno aggiunto nel tardo pomeriggio di domenica di aver sventato un attacco informatico, non meglio precisato, da parte di Hamas. Nella notte fra domenica e lunedì, grazie alla mediazione dell'Egitto e del Qatar, è stato ragginto un accordo per il cessate il fuoco.