Sulla confezione delle barrette di cioccolato al latte non c’è più il solito visetto del bimbo biondo e rassicurante che ha accompagnato intere generazioni? E “peggio”, compaiono i dolci sorrisi di due bimbi troppo scuri?
In Germania qualcuno è insorto contro la Kinder per aver utilizzato bambini di un’altra razza sulle celebri scatole.
Si tratta del movimento xenofobo Pegida (acronimo di Patriotische Europaer gegen die Islamisierung des Abendlandes, europei patriottici contro l’islamizzazione dell’Occidente). Sulla loro pagina Facebook sono comparsi commenti del tipo “Bisogna davvero comprarle così?”, “Povera Germania, non ci si ferma davanti a niente”, “Non li compro più”, “Sono le foto dei futuri terroristi?”. Gli attacchi razzisti purtroppo hanno avuto gran seguito e la scia di commenti si sono moltiplicati.
Orribile che il razzismo si scateni così anche davanti al viso di un bimbo. E anche quando si tratta, come in questo caso di sport, una passione che dovrebbe unire tutti i popoli. Infatti, per fortuna sono arrivate subito tantissime repliche in difesa della Ferrero e della sua campagna, nata per lanciare le famose barrette con le foto dei calciatori della Nazionale tedesca da piccoli. I due bambini infatti erano nientemeno che Jerome Boateng difensore del Bayern Monaco e della Nazionale tedesca, con cui si è laureato campione del mondo nel 2014, padre ghanese e madre tedesca, e Ilkay Gündoğan, tedesco di origine turca, centrocampista del Borussia Dortmund e della Nazionale. Sono due tra i più grandi campioni dello squadrone tedesco, rappresentato sul cioccolato Kinder anche da tanti altri bambini-calciatori della squadra che si presenterà ai prossimi Europei.
Sul sito on line tedesco della Kinder c’è anche un gioco per i più piccoli dedicato allo sport del pallone.
Sui social qualcuno ha zittito tutti dicendo: “Chi si scaglia contro le foto di Boateng e Gundogan non è un nemico degli stranieri, ma un traditore del popolo tedesco”.