Libertà di movimento è il motto della Rolfi, azienda presente in questi giorni a Reatech, nata per dare una risposta di libertà nel movimento, in modo indipendente o assistito, sempre in sicurezza, nella scelta degli accorgimenti tecnologici più adatti a ogni esigenza.
Circa 4 milioni, secondo l’Istat (l’istituto nazionale di statistica), sono in Italia le persone disabili e non autosufficienti con età compresa tra 11 e 87 anni. E sono, in gran parte dei casi, le famiglie a doversi misurare ogni giorno con la disabilità, facendo affidamento sulle loro forze e, in misura variabile, sull’aiuto del volontariato e sul contributo dei servizi assistenziali pubblici. È su questa realtà che dal 10 al 12 ottobre prossimi si accenderanno a Milano, con la regia e l’organizzazione di Fiera Milano Congressi, i riflettori della
seconda edizione di Reatech Italia, rassegna dedicata al tema dell’inclusione sociale, dell’accessibilità, dell’autonomia di persone dalle esigenze speciali. A spiegare la finalità della manifestazione ci pensa Francesco Conci, amministratore delegato della società organizzatrice.
La passione di Ruggero Vilnai per lo sport e la meccanica è all’origine della creazione degli ausili sportivi per disabili che hanno caratterizzato la nascita della Offcarr nel 1982. Avvalendosi dell’esperienza acquisita in ambito sportivo, ha arricchito l’offerta con una gamma di carrozzine ortopediche, esposte anche a Reatech.
– Come è nata questa manifestazione?
«Il gruppo Fiera Milano ha acquisito un paio d’anni fa un’azienda
brasiliana, la Cipa di San Paolo, specializzata in iniziative
fieristiche. Uno dei marchi più importanti nel suo portafoglio era
appunto Reatech, acronimo che sta per Rehabilitation technologies,
tecnologie per la riabilitazione: una fiera-mercato, giunta alla
dodicesima edizione, per la vendita di prodotti per disabili, che in
Brasile ammontano a decine di milioni. La prima edizione italiana si è
tenuta nel 2012 ed è stata una replica del modello originale. Come Fiera
Milano Congressi, abbiamo compreso che il vero potenziale di Reatech
non risiedeva solo nella componente fieristica, vetrina di beni
materiali e servizi, soluzioni, novità tecniche, bensì nella sua
trasformazione
in grande tavola rotonda internazionale, chiamando a raccolta
interlocutori da tutto il mondo affinché mettessero in comune la loro
esperienza sul tema dell’inclusione sociale e dell’accessibilità nel
senso più ampio del termine. Un’occasione, insomma, di riflessione e
discussione positiva sulla disabilità, non di denuncia e di lagnanza:
una presa d’atto delle opportunità capaci di rendere più inclusiva la
normale esistenza dei disabili, considerati non più un peso spesso mal
sopportato, ma un valore aggiunto per la società».
– Quali saranno i filoni conduttori del periodo sperimentale?
«L’argomento portante di quest’anno è il lavoro. Nel giugno scorso
abbiamo organizzato un convegno, dal titolo “Categorie protette: una
risorsa per il mondo del lavoro, un’opportunità per le
aziende”, in cui è emerso come sia ancora difficile l’inserimento dei
disabili nelle imprese. Ed è una questione di mentalità e di cultura che
fa da freno: parecchie aziende, per lo più di piccole e medie
dimensioni, preferiscono pagare le sanzioni di legge, considerate
sopportabili per i loro bilanci, piuttosto che attivare l’iter di
assunzione stabilito da norme reputate complesse e poco flessibili. Il
prossimo anno si punterà sul tema delle barriere architettoniche e delle
cosiddette smart cities, le città a misura di disabile. Nel 2015
infine, l’anno
dell’Expo, il punto focale sarà costituito dall’alimentazione».
– Altre peculiarità dell’edizione 2013?
«Abbiamo innanzitutto deciso di avviare una piccola rivoluzione,
accantonando il linguaggio scientifico sofisticato e puntando sulla
divulgazione a tutto campo e sulla presenza, in particolare, delle
scuole, dei ragazzi, dei giovani. Non a caso la manifestazione si
aprirà, grazie al coinvolgimento del Cip-Comitato italiano paralimpico
presieduto da Luca
Pancalli, con la Giornata nazionale dello sport paralimpico che prevede
convegni e workshop di approfondimento e la partecipazione di atleti di
varie discipline, che si stanno preparando alle Olimpia di invernali,
che si svolgeranno a Soci in Russia nel 2014, e a quelle estive in
programma a Rio de Janeiro in Brasile nel 2016. Cercheremo di raccontare
gli aspetti positivi della disabilità, quali sono i comportamenti
imprudenti che possono generarla, quali le pratiche, le esperienze, le
innovazioni tecnologiche significative per migliorare l’autonomia e
l’inclusione».
– Anche l’educazione civica è importante?
«In un’epoca in cui si va di corsa e ci sono tanti fattori di
distrazione, è importante recuperare e rafforzare il senso civico fin da
piccoli, affinché tutti abbiano sempre presente che ci sono persone
speciali».