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domenica 15 settembre 2024
 
Referendum
 

Referendum Trivelle, il sì dei vescovi della Calabria

15/04/2016  Anche in Calabria alcuni vescovi hanno voluto dire la loro sul tema del referendum: «Il mare ci interessa, il verde ci riguarda, la persona e la sua salute sono un bene imprescindibile»

Mancano tre giorni al Referendum abrogativo del 17 aprile che mira a revocare l’emendamento relativo al prolungamento delle concessioni per l’estrazione di gas e petrolio entro le 12 miglia dalla costa. Molte, in queste ore, le dichiarazioni a favore del Si, del No o dell’astensione. Anche in Calabria alcuni vescovi hanno voluto dire la loro sul tema a partire dall’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, mons. Vincenzo Bertolone, che ha raccolto “timori e ansie” della popolazione e delle istituzioni “per la possibilità che la costa, sin qui gelosamente preservata a fini turistici e per la crescita del settore ittico, possa divenire un orizzonte di piattaforme”.
“Il mare ci interessa, il verde ci riguarda, la persona e la sua salute sono un bene imprescindibile”, evidenzia il vescovo di Lamezia Terme, mons. Luigi Antonio Cantafora, sottolineando che le notizie circa gli sfruttamenti fino ad esaurimento dei giacimenti di idrocarburi “nocivi alla salute delle persone, che pongono a serio rischio il Mediterraneo e l’ambiente in tutta Italia sono come macigni pesanti che cadono lungo la strada di un futuro umanamente sostenibile”. “Noi cattolici e la società civile – scrive il presule lametino in una nota - abbiamo ricevuto da Papa Francesco un’enciclica sulla cura della casa comune, dove a chiare lettere il Santo Padre ricorda che un crimine contro la natura è un crimine contro noi stessi e un peccato contro Dio”. Da qui l’invito ad un impegno di sensibilizzazione a favore della difesa del nostro mare. Mentre il vescovo di Cassano allo Ionio, mons. Francesco Savino, auspica che vengano “bloccati i progetti di trivellazioni petrolifere sulle coste dello Jonio e dell’Adriatico” “Il nostro territorio”, aveva detto nei mesi scorsi, già “troppo ‘sfigurato’ delle sue bellezze naturali”, attende di “essere ‘trasfigurato’ da un nuovo umanesimo” fondato “sull’economia di comunione e non più sull’egemonia del dio-denaro e del profitto massimizzato”. L’arcivescovo di Reggio Calabria – Bova, mons. Giuseppe Fiorini Morosini, non intende “condizionare nessuno” soprattutto dopo la svolta “politica” delle ultime settimane, che ha attribuito al Referendum un valore elettorale, quasi “offuscandone le ragioni e le motivazioni che stanno alla base della scelta che gli italiani saranno chiamati a compiere”, si legge in una nota della diocesi. Mons. Morosini esorta tutti ad “agire con coscienza”, “ad informarsi sulle questioni che sono motivo di referendum, per poter scegliere con scienza e responsabilità”.

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