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giovedì 08 giugno 2023
 
 

Bologna: cosa farà il sindaco?

29/05/2013  Entro il 18 giugno il sindaco Merola dovrà affrontare l'esito del Referendum sui finanziamenti alle scuole paritarie, dove ha vinto il fronte di chi chiede l'abolizione.

«Avanti così». Dopo l‘esito del referendum di Bologna sui finanziamenti comunali alla materna paritaria, che ha dato ragione ai promotori, il sindaco Pd Virginio Merola ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di sospendere le convenzioni. «Il sistema integrato va semmai migliorato, non certo abolito», ha continuato, «dobbiamo lottare insieme ai referendari per avere più sezioni a disposizione nella scuola statale".
In realtà sarà difficile ignorare la vittoria della A. L‘affluenza è stata ai minimi storici, non è arrivata al 29%, ma quasi il 59% dei votanti si è espressa a favore dell‘abolizione dei finanziamenti, segno che gli stessi elettori del sindaco, quel popolo del Pd che a Bologna non ha mai tradito il partito, questa volta ha disertato le urne o ha votato contro le sue indicazioni.

In realtà hanno votato solo i militanti, dell‘una e dell‘altra parte. Il quesito, peraltro mal posto, non ha certo scaldato i cuori dei bolognesi. Lungo, farraginoso e comunque basato sulla contrapposizione pubblico privato.

I cittadini che hanno votato A hanno ritenuto di esprimersi a favore della scuola pubblica. Questo significa che il comitato del B non è riuscito a promuovere l‘idea che sta alla base della stessa legge Berlinguer e cioè che anche la scuola parificata, che accetta regole e controlli e svolge un servizio per il bene comune, è a tutti gli effetti una scuola pubblica.

Così, per un ormai sedimentato odio ideologico nei confronti della “scuola delle suore”, alla base dell‘azione dei referendari, si è deciso di buttare alle ortiche anche il diritto di scelta di migliaia di famiglie. Se la lista di attesa della scuola dell’infanzia bolognese oggi tende verso lo zero, è merito proprio di questo sistema integrato che grazie alle convenzioni col comune riesce anche a calmierare le rette.

A questo punto la posizione dell‘amministrazione non è facile. Lo statuto comunale concede tre mesi di tempo per il rinnovo delle convenzioni. Il sindaco ha convocato un‘istruttoria pubblica per il 18 giugno sulla scuola da 0 a 6 anni. La resa dei conti interna al Pd è già partita, anche sotto le due torri. Le amministrative sono ancora lontane ma l‘ala movimentista gli ha già fatto sapere che a questo punto la sua rielezione è tutt‘altro che scontata.

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