È stata la Regina a dare il buon esempio, facendo entrare i turisti a pagamento a casa sua, a Buckingham palace, per trovare il contante per le riparazioni del castello di Windsor, distrutto da un incendio nel 1992.
Ora sono i parlamentari di Westminster ad aprire le porte del Parlamento più antico del mondo agli impresari di Hollywood per guadagnare i soldi per un restauro radicale che rimuoverà gli asbesti, rifarà il tetto bucato e sostituirà il sistema elettrico e di riscaldamento che risalgono agli anni Trenta.
Si calcola che il costo è di oltre 1 miliardo di sterline e che le case di produzione americane sono disposte a pagare ben oltre 11.000 euro al giorno per poter dire che un film o una serie televisiva sono stati girati proprio nel palazzo, lungo le rive del Tamigi, costruito alla fine del 1800.
Fino ad adesso Hollywood si è dovuto accontentare di repliche o soluzioni alternative come gli ambienti del comune di Manchester che assomiglia, con i suoi corridoi neogotici, a Westminster.
Nel film The iron lady, che è fruttato un Oscar a Meryl Streep come Margaret Thatcher, gli accesi scontri, dove la lady di ferro prevaleva con determinazione sui suoi oppositori laburisti, sono stati ambientati in una replica della sala dei Comuni, costruita apposta per quell’uso, che è stata poi venduta su ebay per oltre 140.000 euro.
Perché la decisione di affittare il Parlamento britannico sia definitiva
occorre ancora il voto favorevole dalla “House of Commons commission”,
che gestisce la Camera dei deputati, anche se si tratta di una
formalità.
Il comitato “Commons Administration Committee” , che ha proposto di
fare entrare l’industria del cinema a Westminster, ha anche suggerito
che una bancarella di souvenir venga collocata permanentemente nella
Westminster hall, la parte più antica del parlamento, dove venne
processato Carlo I.