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martedì 15 ottobre 2024
 
Covid-19
 

Regioni, si riapre. Parola d'ordine prudenza

30/05/2020  Confermata al momento la data del tre giugno. I timori delle Regioni del Sud.

Lombardia osservata speciale, anche se si riparte tutti insieme. Il 3 giugno, dunque, cade il divieto di spostamento tra Regioni anche se il monitoraggio resta costante. «Al momento», ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza, al termine del vertice convocato da Conte con i capi delegazione della maggioranza e dopo aver consultato le Regioni, «non ci sono ragioni per rivedere la programmata riapertura degli spostamenti». Da qui al 3, però, essendo la situazione, come avvertono gli scienziati, «eterogenea», bisognerà continuare a verificare «la frequenza e l'entità» della circolazione del virus per essere pronti a isolare eventuali nuovi focolai. Al momento l’indice R-t (r con t) cioè quello di trasmissibilità, è sotto l’uno per cento e se il dato continuerà a restare così nessuna sorpresa. Dietrofont invece se dovesse impennarsi.

La parola d’ordine resta comunque «prudenza» soprattutto considerando i dati a tre cifre dei nuovi contagi in Lombardia e la contrarietà di molti presidenti di Regione del Sud, che hanno invece indici molto bassi, a una libera circolazione dei cittadini che potrebbe mettere a rischio i territori. I timori, verso le persone provenienti soprattutto da Lombardia e Piemonte, sono state espresse dalle isole, Sardegna e Sicilia, dalla Puglia, dal Lazio e dalla Campania. Timori sinetitzzati da Vincenzo De Luca: «È del tutto ragionevole», ha spiegato il presidente campano, «che se c'è un territorio con un altissimo numero di contagiati, questo territorio debba avere delle limitazioni alla mobilità». Una delle situazioni allo studio è una quarantena da imporre ai cittadini provenienti da zone a rischio.

Ordinanze restrittive, dice però Francesco Boccia, ministro per gli Affari regionali, «potranno essere impugnate davanti al Tar».

 
 
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