Ripensi alla strage del dicembre scorso nella scuola di Newtown, Connecticut: 26 tra bambini e insegnanti uccisi, senza una ragione. O a Davide e Andrea, 12 e 8 anni, con tutta probabilità uccisi dal padre nel Bresciano, a Ono San Pietro, e poi bruciati nel loro stesso letto pochi giorni fa.
Rabbia e indignazione aumentano a pensare che, per ogni episodio di violenza contro un minore arrivato all'opinione pubblica, decine e centinaia di abusi ogni giorno nel mondo restano impuniti, avvolti da un alone di invisibilità, le richieste di aiuto delle vittime inascoltate.
La violenza contro i minori non ha ragione, tanto meno giustificazione. La Convenzione Onu per i Diritti dell'infanzia e dell'adolescenza afferma chiaramente che ogni bambino, ovunque viva, ha diritto a essere protetto da qualsiasi forma di violenza.
Perciò Unicef ha lanciato la campagna di sensibilizzazione e mobilitazione #EndViolence Against Children, perché la rabbia e l'indignazione che suscitano gli episodi di violenza contro i minori non siano fini a sé stesse ma, al contrario, affinché istituzioni, governi e semplici cittadini del mondo prendano parte ad azioni globali o locali e si mettano in circolo nuove idee per porre fine agli abusi, di qualunque tipo, sui minori. Perché le vittime degli abusi abbiano finalmente una voce, e quella voce possa essere ascoltata.
I bambini vittime di violenza sono milioni in tutto il mondo. 150 milioni di bambine e 73 milioni di bambini minori hanno sperimentato violenza e sfruttamento sessuale, mentre si stima che ogni anno 1 milione 200 mila minori sono vittime del traffico di esseri umani. Eppure le statistiche e i dati a questo proposito sono pochi, scarsamente attendibili e di difficile reperimento. Il Rapporto Unicef ha quindi cercato di porvi rimedio.
Sbaglia chi crede che la violenza sui minori sia prerogativa quasi esclusiva del Terzo Mondo e dei Paesi in via di sviluppo. "In ogni Paese, in ogni cultura, la violenza contro i bambini esiste", ha affermato il direttore dell'Unicef Anthony Lake. Nessuna Nazione, nessuna cultura ne è immune: la violenza contro i minori è una malattia endemica della nostra società.
E le ferite psicologiche delle vittime, forse ancor più di quelle fisiche, avranno conseguenze drammatiche. Perché il virus della violenza sui minori si trasmetterà di generazione in generazione, i bambini oggi vittime di abuso, nel caso in cui siano riusciti a sopravvivere, domani saranno adulti vittime di abuso, che non riusciranno a lasciarsi alle spalle i propri traumi fino a quando l'invisibile non diventerà visibile e tutti noi, arresici di fronte all'evidenza, non decideremo di fare qualcosa di concreto e trovare un vaccino che una volta per tutte debelli la violenza contro i minori.
Per maggiori informazioni consultare il sito: www.unicef.it