Il suo volto e il suo fisico morbido, perché non convenzionale e non in linea con gli standard proposti dallo star system, sono stati la cifra della sua simpatia e del suo successo tra il pubblico femminile e maschile. Renée Zellweger identificata per anni con il personaggio Bridget Jones del film tratto dall'omonimo libro dove ha interpretato magistralmente la single leggermente sovrappeso, carina e pasticciona, ironica ma soprattutto lontana dallo stereotipo della femme fatale, più vicina alla normalità ma comunque in grado di conquistare l'uomo più ambito (il mitico Mr Darcy, Colin Firth nei due film tratti dai romanzi della scrittrice britannica Helen Fielding).
Un personaggio divertente che ha dato una bella botta di autostima a chi non vuole o non può adeguarsi alle leggi non scritte che vogliono le donne soprattutto attraenti prima che intelligenti e simpatiche e che impongono alle ragazze sin da piccole lo sforzo di piacere e farsi accettare solo per il proprio aspetto fisico. Con conseguenze spesso dolorose, dalla scarsa autostima sino alle diete esagerate per entrare in taglie impossibili o al ricorso alla chirurgia estetica che non è certo una passeggiata.
Ed è un peccato che la Zellweger non abbia saputo mantenere alto l'orgoglio di essere un'icona di bella normalità. Resa irriconoscibile dalla chirurgia estetica e da un forte dimagrimento si è presentata in pubblico in occasione del Elle Women Hollywood Awards magra e tirata. Molti hanno fatto fatica a riconoscerla. I ritocchi estetici hanno completamente cambiato la sua essenza
e ovviamente hanno scatenato un dibattito. Soprattutto perché stiamo
parlando di una bella ragazza, sicuramente invidiata dai milioni di
donne che vorrebbero avere o avere avuto la metà del suo fascino.