Il premier Matteo Renzi (Reuters).
Renzi di qui, Renzi di là, faccio riforme di qualità, di qualità, di qualità! Non se l'abbia a male Figaro, ma con questo premier finirebbe in ombra anche lui. Renzi sta coi lavoratori meglio della sinistra, fa Berlusconi meglio di Silvio, è grillino più di Grillo e in modo meno trucido. Aiuta le famiglie ma taglia l'Irap alle imprese. Vedrete, fra poco spiegherà la Germania alla Merkel. Nel frattempo, nel caso fosse sfuggito a qualcuno, fa la campagna elettorale per le elezioni europee ormai prossime, e già qualcuno giustamente si preoccupa. Sarà un caso ma le Tv di Berlusconi, dopo la conferenza stampa-show, gli hanno sparato addosso a palle incatenate. Per tutto il resto c'è la famosa carta di credito, ma per Brunetta che lo accusa di fare finanza creativa e disinvolta davvero non c'è prezzo.
Renzi, per restare in toscana, è Pinocchio prima e dopo la Fatina. Ma... Fu vera gloria? Più d'uno ne dubita, molti lo aspettano al varco: la riforma elettorale al Senato, le famose "coperture" per mettere quegli 80 euro in più in busta paga... In mancanza di meglio basterebbe anche qualche impaccio sulla rivendita delle auto blu, compresa quella vecchia e stanca dell'ex ministro La Russa che, abbiamo appreso, rimase a piedi ben tre volte. Per il momento lui tappa ogni pertugio. Si è circondato di una palizzata di tablet, smartphone, slide, proiettori e computer ma soprattutto corre, sgambetta qua e là, inafferrabile. Lo cerchi sulla riforma elettorale e lui ti parla di sgravi fiscali, indaghi sulle coperture e lui visita una scuola. Matteo Renzi non è "fuori ufficio": è, per definizione, altrove.
Non saranno i giornalisti, poveretti loro, a inchiodarlo: lui, bravissimo negli show in Tv, in realtà di noi se ne impippa, manda messaggi diretti ai cittadini elettori, proprio come faceva il Cavaliere dei tempi (per lui) belli. E difficilmente ci riusciranno i parlamentari: quanto costerebbe, in termini di consenso, mandare a casa un Governo che, per la prima volta da ere geologiche, mettesse qualcosa in tasca alle famiglie al posto di spremerle?
Sarà la realtà a chiedergli, prima o poi, il conto. Lo sa lui, lo sappiamo noi. Lui, nel frattempo, sgambetta a più non posso. Noi, nel frattempo, un po' stupiti e un po' scettici, ci godiamo per la prima volta da anni lo spettacolo di un premier che sembra vivo.