Non sarà come il 14 febbraio, ma la giornata di oggi, venerdì 9 agosto, è storica per gli innamorati di tutta Italia, e non solo: riapre infatti dopo più di dieci anni ai liguri (già dal 27 luglio) e ai turisti la cosiddetta Via dell’Amore delle Cinque Terre, la strada pedonale che collega Riomaggiore con la sua frazione Manarola, due dei cinque paesi noti in tutto il mondo come località turistica. La strada era stata chiusa 12 anni fa a causa di una frana, e negli scorsi anni ne era stato riaperto soltanto un tratto da fare andata e ritorno, ma scollegato al sentiero che unisce tutti i borghi delle Cinque Terre.
La nascita della Via dell'Amore è in realtà dovuta a una circostanza occasionale: la realizzazione dell'ampliamento, avvenuto a partire dal 1920, della galleria ferroviaria della linea La Spezia che collega la stazione di Riomaggiore a quella di Manarola. Per mettere in sicurezza le due località venne infatti costruita a metà strada una sorta di santabarbara in cui riporre il materiale esplosivo necessario per la realizzazione dei lavori. Per congiungere gli opposti cantieri al deposito di esplosivo fu necessario aprire nella roccia due piccoli sentieri.
Fu solo qualche tempo dopo - terminati ormai i lavori del raddoppio ferroviario e rimosso il deposito di esplosivi - che tra gli abitanti delle due località cominciò a diffondersi l'idea di utilizzare quei due piccoli sentieri scavati nella roccia per congiungere Riomaggiore e Manarola. Fino ad allora, infatti, l'unica forma di collegamento tra i due borghi era stato il lungo e faticoso sentiero che attraversava la valle del Rio Finale e svalicava la Costa di Corniolo, al punto che i contatti tra le due comunità erano quasi inesistenti, come ben testimonia il fatto che vi si parlano due dialetti diversi della lingua, differenti tanto sul piano lessicale quanto su quello fonetico. Negli anni trenta l'amministrazione comunale diede così il via ai lavori e, grazie all'opera dei volontari e alla generosità dei cittadini che consentirono il passaggio nella loro proprietà, nacque la Via dell’Amore.
Dato che il sentiero divenne presto meta dei giovani innamorati, un anonimo decise di tracciare con la calce ai due capi della stradina la scritta Via dell'Amore. Vero è, tuttavia, che esisteva già nella toponomastica locale un nome simile: il sentiero che risale la valle del Rio Finale è conosciuto infatti nel dialetto locale come Viaeu de l'Amùu. In ogni caso, "Via dell'Amore" fu scelto come nome ufficiale della strada dall'amministrazione comunale di Riomaggiore, che promosse negli anni sessanta l'installazione di una serie di panchine dedicate a eroi e divinità della mitologia greca e romana aventi a che fare con l'amore, nonché a poeti che l'amore hanno cantato.
Durante gli anni novanta la Via dell'Amore è rimasta per lungo tempo chiusa al transito a causa del pericolo di frane dovuto al cedimento dei versanti soprastanti ed è stata riaperta al pubblico soltanto grazie a massicci lavori di messa in sicurezza, tra i quali la realizzazione di opere di contenimento e la costruzione di un tunnel pedonale in località Paterna.
Negli ultimi anni, il Parco Nazionale delle Cinque Terre ha promosso una serie di interventi finalizzati al miglioramento dell'estetica e della fruibilità della Via dell'Amore: una nuova ringhiera più rispettosa del paesaggio, una nuova e più uniforme lastricazione, un sistema di illuminazione segnapassi poco invasivo e alimentato a energia solare, un'area di sosta dotata di tavolini e fontana e appositi ascensori per disabili situati ai due estremi del percorso.
Il 24 settembre 2012 quattro turiste australiane sono rimaste ferite in una frana sulla via dell'Amore tra Riomaggiore e Manarola, riaprendo, a distanza di meno di un anno dalla drammatica alluvione nello spezzino, il tema della gestione di un territorio così fragile. Il sentiero è stato chiuso al pubblico in attesa di completare costosi lavori di messa in sicurezza dell'itinerario; al 2015 ne è stato riaperto solo un breve tratto.
Da oggi la Via dell’Amore è accessibile liberamente agli abitanti, mentre per i turisti solo su prenotazione e a pagamento. In totale potranno accedere alla passeggiata un massimo di 400 persone all’ora, divise in gruppi di non più di cento ogni quarto d’ora. L’ingresso è prenotabile sul posto o direttamente sul sito.