“Non esito a dire che
quella di Roberto Benigni è stata una vera predicazione.
Naturalmente nel senso non formale del termine, ma Benigni è
riuscito a fare emergere in modo chiaro e netto tutta la sostanza dei
Dieci Comandamenti. Non ho trovato stonature o cadute di gusto, come
teologo non avrei davvero nulla da correggergli”.
Il pastore valdese Paolo
Ricca è entusiasta della prima serata dedicata da Rai1 ai Dieci
Comandamenti con il monologo di Roberto Benigni. Lo stesso Benigni ha
citato Ricca all'inizio della trasmissione, indicandolo come sua
fonte di ispirazione. “Nelle ultime settimane”, confida Ricca,
“ho incontrato Benigni tre volte. Sono state per lo più occasioni
conviviali, non l'ho riempito di consigli, ma certamente gli è stato
utile il mio libro Le dieci parole di Dio”, dedicato proprio
ai Dieci Comandamenti".
Il libro, riedito in questi giorni da
Morcelliana, fu pubblicato per la prima volta nel 1998, come raccolta
dei dialoghi di un ciclo di puntate della fortunata trasmissione di
cultura religiosa di Radio3 “Uomini e Profeti”, curata da
Gabriella Caramore. Proprio domenica scorsa, ospite di una puntata
della stessa trasmissione, Ricca si era detto certo che Benigni “farà
innamorare gli italiani dei Dieci Comandamenti, così come ha fatto
con la Costituzione e l'Inno di Mameli”.
“Direi che ci è
riuscito”, dice ora Ricca, “come forse non è mai stato capace
nessun teologo o professore. Pensi solo alla battuta sulle tre sedie
lasciate vuote in teatro nel caso fosse arrivato Dio. A un certo
punto Benigni ha detto: 'se Dio non arriva, comunque lo aspettiamo'.
Io ho trovato questa affermazione felicissima perché esprime molto
bene quella che è la sostanza della fede cristiana. La fede è
attesa di Dio e lui lo ha detto benissimo. Sembrava scherzoso, ma ha
saputo essere profondo”.