Da sinistra: Andrea Riccardi, Armand Puig i Tàrrech, Giacomo Perego (foto R. Gobbo).
Parte dal Festival Biblico di Vicenza la proposta di una Giornata liturgica dedicata alla Parola di Dio. A lanciarla è lo storico Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di San’t Egidio, assieme alla Società San Paolo. La cornice è la conversazione dedicata a “La Parola di Dio dono per gli uomini” con il biblista Armand Puig i Tàrrech, e l’introduzione del biblista don Giacomo Perego.
“Credo che in ‘pezzi del popolo di Dio’, nelle Chiese latinoamericane, nelle comunità di base, nella Chiesa indonesiana, nella stessa esperienza di sant’Egidio, nell’esperienza della Società San Paolo – Gruppo Paolino, ci siano tanti cammini di festa della Parola di Dio, che non sono solo momenti catechetici, ma sono momenti di celebrazione e di venerazione della Parola, che si legano alla Dei Verbum (costituzione dogmatica emanata, promulgata da papa Paolo VI, il 18 novembre 1965, nell’ambito del Concilio Vaticano II, riguardante la ‘Divina Rivelazione’ e la Sacra Scrittura, ndr), perché il grande dono del Concilio è proprio la riscoperta della Parola. Allora noi abbiamo la responsabilità, a cinquant’anni dalla Dei Verbum, di legare questi fatti, queste vicende, quest’esperienza a una domenica della Parola di Dio. La Dei Verbum afferma: ‘La Chiesa ha sempre venerato le Sacre Scritture come ha fatto con il Corpo di Cristo, non mancando mai, soprattutto nella sacra liturgia, di nutrirsi del pane della vita dalla mensa, sia della Parola di Dio che del Corpo di Cristo’. E’ stato proprio questo parallelismo Corpo di Cristo-Parola di Dio, che mi ha fatto pensare all’importanza di una Giornata liturgica dedicata alla Parola, per conservare questa grande eredità conciliare, radice dell’identità cristiana. Sarebbe molto bello poterla vivere nel Giubileo della Misericordia, ma anche viverla nell’ordinario del nostro popolo, perché la Parola di Dio è essenzialmente parola di misericordia”.
E la Bibbia - ha detto Puig i Tàrrech – “esiste quando si apre”. “Una domenica dedicata al Verbum Domini o alla Dei Verbum, aiuterebbe a riportare la Bibbia al centro – ha aggiunto Riccardi -. La Bibbia è la lampada ai nostri passi nella complessità della vita quotidiana per vivere col cuore la cultura dell’incontro”.
In questa giornata dovrebbero trovare posto “l’ascolto, lo studio, la catechesi, la venerazione della Parola e anche la sua diffusione, perché la Bibbia dovrebbe essere distribuita, come fa papa Francesco con l’esperienza della distribuzione dei vangeli in piazza San Pietro. Tutto questo contribuirebbe a far crescere la devozione alla Pagina sacra. Questa festa affermerebbe il legame tra la Parola di Dio e l’Eucaristia; metterebbe in luce come la Chiesa sia la casa della Parola”.
Infine, per Riccardi, servirebbe anche a rassicurare “la nostra società spaventata da popoli nuovi che irrompono nelle nostre terre, spaventata da questi tempi nuovi. Non bisogna scandalizzarsi di queste paure – conclude -, non bisogna nemmeno urlare, bisogna parlare, consolare. Bisogna dire che la trasformazione che stiamo vivendo non è una trasformazione che ci porta alla rovina. Se avremo la Parola di Dio nel cuore e se avremo una grande attenzione ai più poveri, ai bisognosi, a quanti sono in difficoltà, passeremo questa transizione in modo umano, e - io spero - costruendo una società migliore”.