Il Paese necessita di un urgente rilancio di investimenti che generino reddito, gettito di cassa ed occupazione. Investitori e mercato per attivare azioni di medio-lungo termine, le uniche che garantiscono i partner europei e gli operatori finanziari internazionali ed oggettivamente possibili, vista la disponibilità di liquidità da parte degli operatori, agiscono da sempre soprattutto in presenza di stabilità politica e certezza normativa. Elezioni anticipate e riforme che rappresentino criticità democratiche ed instabilità rappresentano quindi un rischio anche economico-finanziario per un Paese che, come il nostro, oggi soffre di PIL irrilevanti come l’attuale previsione di +0,1%.
Devono essere quindi fatte scelte urgenti che sarebbero invece penalizzate da puri calcoli di incasso elettorale. Come da tempo affermiamo è necessario soprattutto un Nuovo Patto Sociale che abbia davvero come obiettivo il mettere la persona e la famiglia al centro del rilancio economico del Paese. Concretamente sono ad esempio prioritari: un piano industriale che rilanci le filiere territoriali di eccellenza ed il loro sviluppo internazionale in particolare per la ns PMI, una riforma della formazione professionale e del cuneo fiscale che favorisca l’inserimento occupazionale a giovani ed ultra cinquantenni per i settori ove davvero esista domanda di lavoro, attivazione delle grandi infrastrutture e delle loro filiere, soggettività giuridica fiscale dei nuclei famigliari e loro correlazione con il welfare di secondo livello, priorità a scelte di efficienza energetica e sostenibilità ambientale negli investimenti e, non ultima, una vera equità previdenziale pensionistica.
E’ fondamentale presentarsi all’Europa ed ai mercati ad Ottobre con una Legge di Stabilità vera e sostenibile, scongiurando Esercizi Provvisori e nuove ingiustizie. Assistiamo infatti ad uno strano dibattito su Quota100: sta correggendo le gravi storture causate della Legge Fornero ma non rappresenta una criticità di rifinanziamento e può essere incentivata senza ulteriori spese.
Per come è stata scritta gli utilizzatori sono infatti stati meno di un terzo dei previsti e con l’attuale trend i calcoli sindacali sono che nel prossimo triennio non verranno utilizzati di essa ben 7mld e 200mln dei 21mld stanziati in legge di Bilancio us, ossia: 1,6mld nel 2019, 2,9mld nel 2020, 2,6mld nel 2021. Per una sua migliore efficacia e per un suo positivo effetto sul ricambio occupazionale si potrebbe quindi da una parte rimuovere l’impedimento ad aver redditi diversi in caso di accesso ad essa e dall’altra utilizzare tali avanzi di finanziamento per incentivare le imprese a sostituire chi lascia il lavoro con questo strumento. Sarebbe un Patto per l’equità e l’occupazione, ossia una garanzia fra generazioni, per la persona.