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domenica 28 maggio 2023
 
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L'orgoglio di un padre italiano? Il primo lavoro del figlio

04/11/2016  Lo dice una ricerca della rete sociale Linkedin che indaga quanto i genitori del nostro Paese siano informati sulla professione dei figli rispetto al resto del mondo. I nostri connazionali si dimostrano molto attenti e presenti, ma hanno poca dimestichezza con le nuove tecnologie e i nuovi mestieri.

(Foto iStock)

Sono orgogliosi della firma del primo contratto dei loro figli, ancora di più che della loro laurea o addirittura dei loro primi passi. E' il ritratto dei genitori italiani che emerge da una ricerca condotta da Linkedin, il social network che connette i professionisti di tutto il mondo, con la finalità principale di sviluppo di contatti lavorativi. Il 49% di padri e madri nel nostro Paese il primo motivo di fierezza è il primo lavoro ottenuto dai figli. Un dato interessante, che differenzia i nostri connazionali dal resto del mondo: a livello globale, infatti, è la laurea il momento più bello per i genitori (44%), seguito dall'ingresso nel mondo del lavoro (42%). Un caso particolare è quello dei britannici: per i genitori d'Oltremanica il primo motivo di orgoglio è la patente di guida (49%), seguita dalla nascita di un nipote (45%).  

I genitori del Belpaese, secondo la ricerca, si dimostrano molto attenti alla vita professionale dei figli, si interessano a ciò che fanno per vivere, si informano sul loro lavoro e sulle loro attività quotidiane. Molto di più di quanto avvenga in altri Paesi. Da noi, il 56% degli intervistati dichiara di conoscere bene la professione dei figli, contro il 38% dei genitori di Singapore, il 40% di quelli di Hong Kong, il 45% dei cinesi, il 46% degli indiani. Gli italiani pensano di conoscere talmente bene la professione dei figli che, se dovessero mettersi al posto loro per un giorno, il 37,30% di loro non avrebbe problemi a cavarsela nei loro panni. Ma con un neo: la poca dimestichezza con le competenze tecniche. Il 37% dei "nostri" genitori ammette di sentirsi indietro in fatto di nuove tecnologie e nuovi mestieri, molto più della media dei genitori degli altri Paesi (la media mondiale è del 28%).

Un problema che, invece, accomuna padri e madri di tutto il mondo? La difficoltà a districarsi tra le terminologie di alcune professioni e a comprendere fino in fondo che cosa realmente fa, nella vita pratica di tutti i giorni, un attuario (l'86% dei genitori italiani non lo sa), un produttore radiofonico o radio producer (l'83%), un UI designer (82%) e perfino un più consueto veterinario (80%) e un pilota (79%). Altri mestieri astrusi per gli italiani? Il software developer, l'ingegnere e pure il boscaiolo (78% per tutte e tre le professioni). A livello mondiale, le cose cambiano poco: UI designer e attuario si confermano fra le occupazioni più "misteriose" (79 e 73%). Qualche problema di comprensione, seppur minore, anche con il fashion designer (57%) e con il Pr manager (55%).
 
La ricerca è stata condotta in occasione della quarta edizione del "Bring in your parents day", ricorrenza annuale ideata da Linkedin per avvicinare i genitori alla vita professionale dei loro figli, arrivando a coinvolgere in quattro anni decine di migliaia di genitori e centinaia di aziende nel mondo. Il lancio della manifestazione è oggi, 4 novembre (informazioni sul sito www.biyp.linkedin.com o su Twitter con l'hashtag #Linkedin#BIYP).

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