Nella lotta al riciclaggio il ruolo delle banche è diventato fondamentale. Nel secondo semestre del 2012, infatti, il numero di segnalazioni di denaro proveniente da fonti illecite in Italia è stato pari a 32.751, di cui il 73,4% è arrivato dagli istituti bancari e il 17,8% da poste. Sono loro che oggi operano attivamente fornendo un aiuto concreto alle Autorità di vigilanza e giudiziarie nella fase investigativa.
Sono i dati dell’Unità di informazione (UIF) emersi mercoledì a Milano durante la presentazione del volume Guida ai presidi antiriciclaggio in banca, edito da Bancaria Editrice, presso lo studio legale La Scala. «Oggi c'è una sensibilità maggiore», ha detto Carla Del Ponte, ex procuratore generale della Svizzera, ora membro della commissione Onu per la Siria che ha tracciato una panoramica generale andando ad analizzare le differenze tra Italia e Svizzera nella lotta al riciclaggio. «L'Italia», ha spiegato, «ha una legislazione antiriciclaggio di grande valore. La Svizzera quando ero a Lugano interpretava in detto “Pecunia non olet”, e accettava tutto. Ora le cose sono molto cambiate».
All'interno del volume anche i dati sul fenomeno del riciclaggio in Italia: siamo a quota 160 miliardi di euro, frutto delle operazioni solo nell'ultimo anno, che ammontano al 10% del Pil nazionale italiano. In totale, l’economia sommersa nel nostro Paese si attesta su cifre altissime, vale a dire 540 miliardi di euro, pari al 35% del Pil.
Per far fronte a questo fenomeno la collaborazione del sistema bancario è diventata importantissima. A dare l’impulso giusto è stata anche l’azione condivisa contro il riciclaggio svolta dall'Unione europea e dalla Svizzera, nella direttiva 2005/60/CE tradotta, in Italia, nel decreto legislativo n. 231 del 21 novembre 2007, e che ha consentito un incremento annuale esponenziale di segnalazioni di operazioni sospette (SOS) da parte di operatori finanziari e non finanziari.
«Questa normativa», ha dichiarato l’avvocato Sabrina Galmarini, partner dello Studio Legale La Scala e coautrice del volume, «ha accresciuto la sensibilità dei soggetti obbligati, tra cui le banche, nell’individuazione delle operazioni a rischio e ha stimolato il dialogo fra istituzioni e autorità. È chiaro che senza la piena collaborazione delle banche, gli sforzi messi in atto non potranno che portare ad un risultato minore. Lo dimostra», ha spiegato, «il costante aumento delle segnalazioni di operazioni sospette che annualmente pervengono all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) dalle banche, nel quale la Lombardia ha un ruolo essenziale».
Nell’ufficializzare i dati del 2012, l’Unita di informazione (UIF) ha confermato che solo nel 2012 sono state ricevute 67.047 segnalazioni di operazioni sospette (SOS), con un incremento, rispetto all’anno precedente, del 36,6%. Le rilevazioni sono state fatte da operatori finanziari e non finanziari, attraverso diversi mezzi: rilevazione sportello nel 67,6% dei casi; controlli strutture centrali nel 13,5%; rilevazione sistemi automatici (10,4%); attraverso un comportamento sospetto (5,1%) e in altri modi (3,4%).
Tra i dati del rapporto UIF c’è da notare come, infatti, nella totalità annua delle segnalazioni di operazioni sospette per il riciclaggio di denaro, la Lombardia abbia confermando il trend di crescita: 7.805 SOS (2010); 8.778 (2011); 12.171 (2012). La Lombardia si è così segnalata, nel 2012, come la regione più attiva nella prevenzione –almeno formale- delle operazioni sospette con il 19% del totale, seguita da Lazio e Campania, attestate entrambe al 12 per cento. Analizzando nel dettaglio l’anno 2012 per quanto concerne le segnalazioni sospette nella loro totalità (riciclaggio, finanziamento al terrorismo e finanziamento alle armi di distruzione di massa) la Lombardia ha raggiunto quota 12.315, di cui, come si diceva, 12171 per il solo riciclaggio.
La città più attiva è stata Milano con 6.014 SOS (di cui 3.018 nel secondo semestre), seguita da Brescia con 2.182 (2° semestre: 1203), Bergamo con 790 (2° semestre: 349), Monza Brianza con 715 (2° semestre: 322), Varese con 656 (2° semestre: 338), Mantova 465 (2° semestre: 234), Como 462 (2° semestre: 232), Pavia 336 (2° semestre: 182), Lecco con 255 (2° semestre: 136), Cremona 226 (2° semestre: 121), Lodi con 149 (2° semestre: 72) e, infine, Sondrio, con 65 SOS (di cui 34 nel secondo semestre).