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giovedì 10 ottobre 2024
 
 
Benessere

Rinite allergica. Ascoltiamo il nostro naso

01/03/2016  Questa patologia in forte aumento, è spesso liquidata come un banale raff€reddore. La favoriscono, oltre alla familiarità, il fumo, gli animali domestici, e perfino l’eccesso di igiene.

Questo è il consiglio che la Siaaic, Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica dà a chi ha il sospetto di so‰ffrire di rinite allergica. Sì, perché spesso i sintomi come starnuti frequenti, congiuntiviti, naso chiuso, che cola e che prude, vengono trascurati e archiviati come banali ra‰ffreddori, mentre possono invece essere i segnali di un’inœfiammazione nasale dovuta ad allergeni dispersi nell’aria come polveri, pollini e muff‰e. Inoltre la rinite si associa frequentemente all’asma bronchiale. In primavera poi, si sa, le allergie alle graminacee e alla parietaria si fanno sentire in modo particolare.
«Le prime sono più di‰ffuse nelle zone interne mentre la parietaria è presente in prevalenza sulle zone costiere italiane» spiega Giorgio Walter Canonica, presidente della Siaac e direttore della Clinica delle malattie dell’apparato respiratorio e allergologia dell’Università degli studi di Genova. «Ultimamente si sta inoltre di‰ffondendo la sensibilizzazione alla betulla, sempre di più utilizzata come pianta ornamentale. Fra gli allergeni più comuni c’è anche l’ambrosia, famigerata nella zona attorno all’aeroporto di Malpensa, perché a diff‰erenza degli altri pollini provoca una forte reazione di tipo asmatico».
La rinite allergica è un problema che riguarda una grossa fetta di italiani ed è anche causa di assenze scolastiche e lavorative: «Ne soff‰re il 25 per cento della popolazione e le proiezioni per i prossimi anni prevedono che entro il 2020 ne sarà colpito un adolescente su due. Inoltre stiamo diagnosticando allergie e asma anche in persone di 70 anni, cosa che una volta non veniva rivelata perché le cause scatenanti erano meno di‰ffuse rispetto a ora. Pure le persone asmatiche sono in aumento. L’80-90 per cento degli asmatici soff‰re anche di rinite e circa la metà dei soggetti con rinite ha anche delle manifestazioni di tipo bronchiale. Capita che il paziente vada dal medico lamentando di avere naso chiuso e secrezioni abbondanti, senza che il medico gli chieda se respira bene. In questo modo molte patologie restano nascoste».
Inoltre sempre più, œfinita la primavera, gli allergici continuano ad avere la rinite. Questo perché i cambiamenti climatici hanno un’influenza notevole: «Uno studio durato 27 anni e pubblicato da noi ha dimostrato che i mutamenti delle temperature nella nostra Regione, la Liguria, hanno portato alla pollinazione della parietaria in 85 giorni in più rispetto all’inizio dell’osservazione, costituendo una causa scatenante molto più protratta per i pazienti sensibili».
La familiarità è uno dei fattori di rischio dell’insorgenza delle allergie, ma non solo: «Il fumo passivo, persino nel caso delle donne incinte, favorisce lo sviluppo di queste patologie nei bambini. Anche l’inquinamento, agendo a livello bronchiale, ha un eff‰etto negativo sullo sviluppo delle allergie. E non parliamo solo dell’inquinamento esterno. Negli ultimi anni il nostro stile di vita è cambiato: viviamo in case con infiœssi che ci fanno risparmiare dal punto di vista energetico, ma che limitano il ricambio d’aria favorendo l’aumento di umidità e delle temperature, fattori che contribuiscono ad esempio al proliferare degli acari. Rispetto al passato si è di‰ffusa inoltre l’abitudine a tenere animali in casa e questo è un altro elemento che favorisce l’aumento delle allergie».
C’è poi un’altra nemica degli allergici: l’eccessiva igiene. «È stato dimostrato che una vita più “rurale” protegge molto di più dalle allergie rispetto alla vita cittadina. In campagna la maggior presenza di tossine batteriche stimola il sistema immunitario. Una volta convivevamo con i parassiti, ora che essi non ci sono più il nostro corpo usa proprio quel sistema che ci proteggeva riconoscendo in modo anomalo gli allergeni, determinando così i sintomi dell’allergia. In sostanza oggi viviamo in ambienti più “puliti” rispetto al passato ma ne paghiamo lo scotto».
Rinite e asma si possono curare, ma purtroppo non guarire. «Soprattutto per quanto riguarda l’asma è stato dimostrato che i suoi sintomi possono scomparire, ma anche a distanza di due decenni riemergono. Questo ci insegna come queste patologie debbano sempre essere tenute sotto controllo. Le riniti allergiche devono essere sempre indagate in modo corretto e approfondito».
Quando ci si rende conto di avere tutti o in parte i sintomi della rinite allergica, ci si deve rivolgere a un allergologo. Sarà lui a consigliare i test più affiabili per capire se si è allergici e a quale componente. Si possono e‰ffettuare i test cutanei (prick test), i test diagnostici in vitro, «e poi ci sono i test di diagnostica molecolare», spiega il professor Canonica, «che riescono a identiœficare le componenti che possono essere comuni a più allergeni; questo ci permette di andare a focalizzare quella che è la vera positività del soggetto, per individuare una terapia specifiœca». Oltre ai test appena descritti si consiglia di fare la rinoscopia, lo striscio nasale e, nei soggetti con defiœcit funzionale respiratorio anche la spirometria. Una volta scoperti gli allergeni ai quali si è sensibili le terapie principali sono la somministrazione di antistaminici e di cortisonici intranasali. «Ora sul mercato c’è anche la combinazione dello steroide con l’antistaminico in spray nasale, molto efficace. Per quanto riguarda gli antistaminici, i trattamenti con le molecole di nuovissima generazione garantiscono efficacia e sicurezza di gran lunga maggiori rispetto al passato».
In modo erroneo si parla anche di vaccinazione contro gli allergeni: «Si tratta invece di immunoterapia allergene specifiœca: può essere somministrata per via sottocutanea o per via sublinguale, attraverso delle gocce. Molto più recentemente sono state rese disponibili anche compresse che si sciolgono sotto la lingua, riconosciute dall’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, in fascia A».
È una terapia che ha elevate probabilità di efficacia, ma soprattutto la capacità di modiœcare la storia naturale della malattia. «Quando si sospende l’assunzione di farmaci come gli antistaminici il paziente torna alla situazione di partenza, con questa terapia possiamo invece modiœcare l’immunologia degli allergici, con il risultato che dopo che viene sospesa l’efficacia persiste. È importante, inœfine, sapere che per la rinite allergica sono assolutamente sconsigliati, anzi potrebbero peggiorare la situazione, rimedi naturali, anche per i bambini, come l’uso di spray con la propoli (che potrebbe contenere il polline responsabile). Passare un periodo in montagna, invece, può essere di sollievo per gli allergici ad alcuni componenti specifiœci: oltre i 1.200 metri gli acari non crescono. Ma questa “soluzione”, purtroppo, non vale per tutte le allergie».

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