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venerdì 20 settembre 2024
 
 

Rinnovamento nello spirito, a Roma per far memoria dei martiri

02/07/2015  Il 3 e 4 luglio il raduno a Roma. Oggi, a piazza San Pietro, con il Santo Padre. Sabato, allo stadio Olimpico. Parla il presidente Salvatore Martinez.

Il Papa con Salvatore Martinez, l'anno scorso, al raduno organizzato nello Statio Olimpico di Roma.
Il Papa con Salvatore Martinez, l'anno scorso, al raduno organizzato nello Statio Olimpico di Roma.

Lo aveva chiesto l’anno scorso allo stadio Olimpico: «Mi aspetto da voi che diate una testimonianza di ecumenismo spirituale con tutti quei fratelli e sorelle di altre Chiese e Comunità cristiane che credono in Gesù come Signore e Salvatore». A papa Francesco i carismatici piacciono molto e così quando quest’anno Salvatore Martinez, presidente della sezione italiana del Rinnovamento nello Spirito, movimento ecclesiale che fa parte della grande famiglia ecumenica dei carismatici, è andato dal Papa per invitarlo anche quest’anno alla “Convocazione” nazionale a Roma ancora allo stadio Olimpico, non si è stupito quando il Papa qualche giorno dopo gli ha telefonato per fargli un’altra proposta: «E perché non venite voi da me?».

E allora Martinez, che non si lascia mai travolgere dalle cose e confida nella forza dello Spirito Santo, ha fatto fare una capriola al programma: il 3 luglio a piazza San Pietro con il Papa e il giorno dopo all’Olimpico per la tradizionale “Convocazione”, che è poi una sorta di assemblea corale di preghiera e di riflessione. E il pomeriggio dal Pontefice (appuntamento venerdì 3 luglio, dalle 17,40 in poi) diventerà l’occasione per una testimonianza di ecumenismo spirituale proprio come aveva chiesto il Papa, anzi di un «ecumenismo di popolo», spiega Martinez, «di preghiera per tutti quei nuovi martiri della Chiesa, senza distinzioni di riti e di storie, che affollano il nostro cuore e che nessuno deve dimenticare».

Sarà una giornata di festa alla quale è previsto che partecipino vescovi ortodossi, cattolici, protestanti del grande movimento carismatico. Ci sarà Giovanni Traettino, il pastore di Caserta che il Papa andò a trovare l’anno scorso, e ci sarà anche Norberto Saracco, il pastore carismatico di Buenos Aires, amico di Bergoglio quando era cardinale della capitale argentina.

Martinez, sarà felice: il Papa sembra considerarsi “uno di voi”?
«Non siamo presuntuosi. L’anno scorso ci ha rivelato che lui all’inizio era un po’ preoccupato perché i carismatici assomigliavano a una scuoladi samba. Ma poi, quando ci ha conosciuti meglio, ha confidato di aver capito il bene che il Rinnovamento carismatico fa alla Chiesa. E poco prima di venire a Roma per il Conclave che lo avrebbe eletto, è stato nominato assistente spirituale del movimento in Argentina. Oggi posso confermare che il Papa conta sul Rinnovamento».

Per questo vi ha voluto in piazza San Pietro?
«Sì e per una iniziativa specifica: una preghiera ecumenica in piazza SanPietro. È la prima volta che accade e il fatto che avvenga a 50 anni dalla fine del Concilio ecumenico ci riempie di gioia in modo particolare».

Cosa farete?

«Daremo testimonianza anche con la musica. Ci sarà un concerto con Andrea Bocelli, l’israeliana Noa e due cantanti di “Christian music”, l’americano don Moen e l’australiana Darlene Zschech, che nel mondo hanno venduto milioni di dischi e i cui concerti sono eventi straordinari. E poi il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, il presidente del Pontificio consiglio per l’unità dei cristiani, il cardinale Kurt Koch e il cardinale Leonardo Sandri, che è a capo delle Chiese orientali. Insieme a loro, vescovi orientali, pastori pentecostali, luterani e anglicani. E tanta tanta gente. L’ecumenismo di popolo è quello che prega insieme, che ascolta i drammi dei cristiani e degli altri popoli perseguitati e che assume su di sé il martirio degli altri».

Gesti speciali?
«Ogni partecipante avrà la Bibbia in mano e a un certo punto migliaia e migliaia di mani l’alzeranno al cielo per dire che Gesù vince la morte esarà anche un omaggio spirituale ai nuovi martiri che hanno creduto per noi e hanno offerto la vita per difendere la fede».

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