Esaurita la coda olimpica, pare che l’entusiasmo
per l’altra Rio 2016, per quella paralimpica, stia
prendendo l’abbrivio che porta alla cerimonia d’apertura del 7 settembre. Il
conto dei biglietti venduti sta salendo, fino a doppiare in poche ore
i numeri dell’ultimo anno, anche se forse non basterà – visti i precedenti
degli stadi olimpici non sempre gremiti – a replicare lo storico tutto
esaurito di Londra 2012. Il Comitato internazionale paralimpico rassicura
sul ridimensionamento dovuto alle casse prosciugate: tagli ai trasporti,
ma non per gli atleti e spostamento della scherma alla Carioca Arena
3 di Barra. Gli azzurri partono con 101 atleti, aumentati di una fettina
rispetto al contingente previsto per la ridistribuzione dei posti dei
russi esclusi per doping di Stato. In questo il Comitato paralimpico ha
mostrato più coraggio di quello Olimpico: zero posti alla nazione che
ha sistematicamente coperto le positività. Ma ha ragione Luca Pancalli,
presidente del Comitato italiano paralimpico (riconosciuto or ora ente
pubblico equiparato al Coni) nel dire che è una brutta notizia: prova una
parità di cui si sarebbe voluto fare a meno. Ma adesso guardiamo avanti,
giochiamo ancora. Siamo di nuovo a Rio.