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lunedì 05 giugno 2023
 
 

Riparte la campagna “Insieme a te è un’altra storia!”

12/05/2015  A Roma, nel quartiere Prenestino, Borgo ragazzi don Bosco e associazione Rimettere le ali propongono di sostenere adolescenti o famiglie in difficoltà.

«Mi trovo bene qui, è come la mia seconda casa perché qui sono tutti simpatici. Questo centro è bello perché ogni cosa in questa scuola è in ordine, per esempio il bagno è sempre pulito e non c’è scrittura sulla parete. Questa scuola è una scuola seria perché qui devi studiare di più… Infatti in ogni stanza ci sono solo pochi studenti, per esempio nella  mia stanza sono tutti bravi e simpatici e qualche volta, quando finiamo, ci fermiamo a giocare a ping-pong o scacchi».

Così Radi racconta la sua esperienza al Borgo Ragazzi don Bosco
, nato a Roma oltre di 65 anni fa per accogliere i ragazzi più poveri, i cosiddetti “sciuscià”. Oggi la struttura in via Prenestina 468 offre sostegno ad adolescenti e giovani a rischio di devianza o che vivono in situazioni disagiate. E nel mese di luglio l’oratorio organizza “Estate ragazzi” per chi ha dagli 8 ai 13 anni.

Il Borgo e l’associazione Rimettere le Ali onlus rilanciano la campagna di sensibilizzazione e di partecipazione “Insieme a te è un’altra storia!”, che propone di sostenere concretamente un ragazzo e/o una famiglia in condizione di fragilità, incidendo in modo significativo nella loro vita.

Grazie alla sensibilità di 38 donatori – 31 tra persone singole e famiglie, 7 tra gruppi scout, classi, scuole e aziende –, dal luglio 2014 a oggi le donazioni hanno superato i 13 mila euro (di cui solo 2 mila utilizzati per la gestione, cioè circa il 15%). Ma la onlus auspica di arrivare e addirittura superare quota 19 mila euro fra tre mesi, a un anno dall’avvio della campagna.

Attualmente vengono seguiti tre ragazzi maggiorenni nell’esperienza di semi-autonomia: affiancati da famiglie affidatarie in un appartamento indipendente, provano a costruire il loro futuro attraverso un lavoro e relazioni significative.

Sei ragazzi sono stati intercettati attraverso il servizio “Sos Ascolto Giovani”, mentre quattro sono inseriti in attività sportive e dodici nei laboratori formativi e di borse lavoro. «Mi piace il Centro don Bosco perché studio, mi diverto, entro al centro stufato e esco contento. Perché si gioca calcio. Sono contento a stare qui perché sono libero. Non c’è nessuno che mi dà comandi e io non mi sento sfruttato», aggiunge Radi.

E Codruta, dopo aver frequentato la scuola e raggiunto il diploma, ha trovato un lavoro ma continua a frequentare il centro diurno «per fare teatro e dare una mano ai ragazzi in cucina durante il laboratorio. Questa scuola la cercavo da tantissimo tempo, ma non la trovavo, non mi sentivo a mio agio negli altri posti, e dopo un  po’ di tempo l’ho trovata, la scuola che cercavo da tanto. Mi piacciono tutti, sanno come darti una mano, sanno rispettarti, non importa di che nazionalità sei, e quanto ci metti a studiare, ti insegnano con concentrazione e con tutto il cuore».

Per maggiori informazioni, www.borgodonbosco.it, pagina Facebook “Borgo Ragazzi Don Bosco”.

 
 
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