«Per contrastare la violenza contro le donne, cambiando la cultura maschilista dominante, sul lungo periodo è necessario promuovere l’educazione affettiva e sentimentale delle giovane generazioni, attraverso una vera alfabetizzazione emotiva. Questo è l’unico modo per conoscersi e comunicare se stessi, comprendendo che amare significa donarsi, crescendo insieme, e non possedere l’altro, secondo quella che è la visione cristiana».
Inizia così il messaggio di Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, di domani 25 novembre.
«Guardando i numeri» prosegue la monaca «mi colpiscono i dati allarmanti sulla violenza di genere, nonostante il diminuire dei femminicidi, e sulle giovane generazioni che assistono ad abusi oppure ne sono vittime, inascoltati dagli adulti. È necessario un cambiamento sistemico che non può che partire dalla più tenera età. Ciò significa ricominciare dall’ABC delle relazioni, insegnando fin da piccoli strumenti utili per riconoscere ed esprimere le emozioni, comunicare in maniera assertiva per meglio gestire i conflitti, costruire rapporti sani e liberi, basati sulla pienezza e non sulla mancanza».
“Solo in questo modo» conclude la Madre Priora «si può imparare a gestire le relazioni come scambio dei talenti di cui ciascuno si fa portatore e come arricchimento, secondo il messaggio di Cristo e della nostra amata Santa Rita, che ci insegna a cercare Dio come principio e fine di ogni nostra azione. È quello che facciamo anche noi religiose, ogni giorno nel monastero, collaborando tra noi secondo le logiche dell’amore evangelico piuttosto che quelle dell’invidia e della sopraffazione”.