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giovedì 10 ottobre 2024
 
 

«Riscoprire la “tenerezza” nel rapporto Uomo-Natura»

02/07/2013  È il messaggio finale del X Forum dell’Informazione cattolica per la Salvaguardia del Creato organizzato da Greenaccord a Trento. L’appuntamento internazionale dell’associazione ambientalista quest’anno è stato dedicato al tema : “Il Creato e le vie di comunicazione vecchie e nuove: cammini, incroci e reti a partire dalle Dolomiti”.

«Il vero pericolo che abbiamo di fronte è insistere su un modello che dopo due secoli di straordinario successo ha esaurito le sue potenzialità e inizia a produrre povertà ecologiche, economiche ed umane. La paura del cambiamento è la peggiore minaccia al progresso e al futuro del rapporto Uomo-Natura».

È uno dei passaggi conclusivi del presidente del Comitato scientifico di Greenaccord, Andrea Masullo, al termine dei lavori del X Forum dell’Informazione cattolica per la Salvaguardia del Creato, organizzato dall’associazione ambientalista cattolica.

«Esiste un processo di evoluzione comune fra la natura, la struttura fisica e la società umana, attraverso le reti di scambio che riguardano ciascun ambito e contemporaneamente si influenzano reciprocamente», ha detto ancora Masullo. «L’evoluzione culturale di un territorio è fortemente influenzata dalla sua evoluzione idrogeologica, geomorfologica, climatica e biologica, ma contemporaneamente influenza questi ultimi aspetti. Il sistema economico consumista che domina il mondo ha rotto questa unità evolutiva con la natura. Allora l’evoluzione della strutturazione antropica del territorio si è staccata dall’evoluzione degli ecosistemi presenti, danneggiando sia le reti ecologiche sia le reti di scambio fra uomo e natura, come anche le reti di relazioni sociali”.

L’appuntamento, organizzato in collaborazione con la Provincia autonoma e l’Arcidiocesi trentine, si è svolto in tre giorni di sessioni e confronti davanti a oltre cento giornalisti della stampa locale e nazionale. Il Forum ha indagato il ruolo delle reti come strumento di tutela del territorio –soprattutto quando esso è delicato come le aree montane – e come elemento di progresso dell’Umanità.

«La sfida più interessante», ha aggiunto Alfonso Cauteruccio, presidente di Greenaccord, «è scoprire come le vie di comunicazione si intersecano con la cura della Casa comune. «Molte antiche vie di cammino sono ormai cancellate, tanti corsi navigabili ormai non lo sono più, tante linee ferroviarie storiche sono state dismesse. E di certo questo non aiuta a garantire la necessaria tutela del territorio, essenziale per evitare che ogni pioggia porti con sé disastri naturali e danni economici e in termini di vite umane».

Un tema ripreso e approfondito nella relazione inaugurale affidata a Mario Tozzi, noto divulgatore scientifico e ricercatore presso l’Istituto di Geologia ambientale e Geoingegneria: «In Italia», ha spiegato «avviene, in media, uno smottamento ogni 45 minuti e periscono, per frana, sette persone al mese. Già questo è un dato poco compatibile con un Paese moderno, ma praticamente in tutta Italia frane e alluvioni sono la nostra emergenza quotidiana. I nostri bacini idrogeologici sono talmente sconciati che, se domani si ripetessero le piogge del famigerato novembre 1966, i danni sarebbero cento volte più gravi. Questo nonostante il fatto che oggi la protezione civile sia molto più efficiente di anche solo di 20 anni fa. Le frane sono un fenomeno naturale, ma non lo sono le migliaia di morti né le azioni dell’uomo che le innescano al di là delle condizioni naturali».



Si è invece concentrata sulla prospettiva antropologico-storica della concezione del Sacro e del Divino nelle differenti civiltà susseguitesi nella storia umana la relazione dello storico Franco Cardini. «In questa prospettiva», ha osservato lo studioso, «è centrale la rivoluzione proposta dal messaggio trascendente e non più immanente, storico e non più mitico del Dio di Abramo, che irrompe nella storia e stabilisce un patto con l’uomo».

Al Forum di Greenaccord non è stata dimenticata la funzione della politica: l’appello, lanciato da Trento, è che la politica torni ad avere il primato sull’economia, in modo da poterla «indirizzare verso la produzione e la diffusione del benessere, utilizzando la finanza a tale scopo come strumento, anziché esserne strumento passivo», ha concluso Andrea Masullo. «Non possono essere le regole delle reti finanziarie a dominare sulle reti sociali, sui sistemi ecologici, strumentalizzando la politica. Le reti finanziarie si occupano di trasferimenti di valori virtuali ma non si occupano delle conseguenze su ecologia e società. Ma il vero valore alla base del benessere è la disponibilità di risorse e servizi ecologici, alimenti sani, aria e acqua pulite, un clima stabile e la qualità delle reti di relazioni sociali».

Uno dei momenti forti del Forum è stato dedicato all’analisi del “filo verde” che caratterizza i magisteri degli ultimi tre Pontefici: «Senza dubbio», ha detto riguardo a Papa Francesco Carlo Di Cicco, vicedirettore dell’Osservatore Romano, «Bergoglio, oltre che Papa dei poveri, sarà Papa della Natura. Ne ha già dato prova perché ha sempre collegato il tema degli ultimi con la custodia delle risorse naturali. La lotta alla povertà e quella contro i problemi ecologici sono estremamente collegate. Se c’è speculazione sulla natura i primi a risentirne sono i poveri che hanno meno mezzi per difendersi». «A considerare i pronunciamenti di Papa Francesco, credo che la tutela del Creato starà al centro della sua attenzione pastorale», ha aggiunto monsignor. Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace. «Sarà uno dei grandi temi che cercherà di illustrare perché da esso dipende il futuro stesso dell’Umanità. Per la Chiesa il Creato è la casa. Se lo si distrugge si danneggia la stessa dimora dell’umanità. Sfruttarlo in maniera eccessiva produce conseguenze sulla vita stessa della specie umana, presente e futura».

Occorre innanzitutto ritrovare la tenerezza – termine caro a Papa Francesco – nel guardare alla fragilità della vita: «La tenerezza non è un parametro considerato dalla scienza, né è un valore economico, ma deve contaminare la conoscenza e l’organizzazione sociale per ricomporre quel patto interrotto fra uomo e natura», ha concluso Andrea Masullo.

Durante la Tre-giorni trentina è stato anche assegnato il Premio “Sentinella del Creato”, un riconoscimento voluto da Greenaccord in collaborazione con l’Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana) e la Fisc (Federazione dei Settimanali Cattolici), con l’obiettivo di offrire un riconoscimento a quanti si sono distinti nella comunicazione ambientale.

Quest’anno il Premio è andato all’attrice Maria Grazia Cucinotta e alla cantante jazz, Cinzia Tedesco, oltre ai giornalisti Lucia Ascione e Nicola Ferrante, redattori di TV2000; Gabriele Viola, scrittore e collaboratore de “La Guida”, settimanale della diocesi di Cuneo; Enzo Quarto, giornalista Rai. Infine, è stato dato il riconoscimento “alla memoria” a Lorenzo Lucianer, amatissimo volto del Tgr trentino della Rai, recentemente scomparso.

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