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martedì 22 aprile 2025
 
 

«Risorgeremo e non è una bugia»

04/12/2013  «Noi crediamo che Gesù è vivo. Voi credete?», ha chiesto Jorge Mario Bergoglio nell'udienza di oggi, davanti a circa 30 mila fedeli. «Ah, non credete, eh? Credete o non credete? E se credete, pensate che Gesù ci lascerà morire e mai risuscitare?».

Il Papa spiega il Credo, come fa da alcune settimane. E’ l’udienza numero 28 del pontificato di Bergoglio e come sempre c’è un testo scritto, riassunto in varie lingue, e  ci sono le frasi inserite dal papa fuori testo. Papa Francesco torna sull’affermazione “Credo nella resurrezione della carne”. Spiega e domanda. Dice “questa non è una bugia” e poi chiede: “Ci credete o no?”. La domanda principale è:  “Cosa significa resuscitare?”. Il Papa riflette su alcuni aspetti che riguardano il rapporto tra la resurrezione di Cristo e la nostra resurrezione. Spiega: “Siamo discepoli di Colui che è venuto, viene ogni giorno e verrà alla fine. Se riuscissimo ad avere più presente questa realtà, saremmo meno affaticati dal quotidiano, meno prigionieri dell’effimero e più disposti a camminare con cuore misericordioso sulla via della salvezza”.

E quindi le battute con la folla: “Noi crediamo che Gesù è vivo. Voi credete? Ah, non credete, eh? Credete o non credete? E se credete pensate che Gesù ci lascerà morire e mai resuscitare? No, lui ci aspetta e la forza della sua resurrezione ci resusciterà”. Poi ha osservato che “è anche vero che per un certo aspetto siamo già resuscitati” con il Battesimo: “In attesa dell’ultimo giorno abbiamo in noi stessi in seme di resurrezione”. Per questo “anche il corpo è seme di eternità e  va sempre rispetto a e amato, e va rispettato anche con la vicinanza a quanto soffrono”.

Bergoglio alla fine dell’udienza ha lanciato un appello per le suore ortodosse del monastero di santa Tecla di Maalula in Siria rapite, secondo alcune fonti da ribelli islamici. Bergoglio non ha fatto cenno all’identità religiosa dei sequestratori, limitandosi a dire che le suore sono state “portate via con la forza da uomini armati”. Ha invitato tutti a recitare una Ave Maria, ricordando tutte “le persone sequestrate a causa del conflitto”. In Siria da mesi è scomparso il gesuita padre Paolo Dall’Oglio e nelle mani di fazioni varie vi sono giornalisti stranieri e cittadini siriani.

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