«A tutte e tutti voi vanno i miei migliori auguri di buon inizio e buon lavoro. Con un pensiero particolare alle studentesse e agli studenti, alle e ai dirigenti, al personale scolastico delle aree del Centro Italia colpite dal sisma e di Ischia, a cui il Ministero continuerà a garantire tutto il supporto necessario per ridurre al minimo i disagi».
«Siete voi il centro della scuola» afferma il ministro invitando gli studenti a non sottovalutare mai «il valore dell'apprendimento che dovete finalizzare alla buona riuscita dell'anno scolastico che si sta aprendo e anche immaginare- esorta - come tassello fondamentale del vostro percorso di vita, della vostra emancipazione». Lo studio - prosegue la ministra - «è un vostro diritto. Lottate perché vi sia sempre garantito al meglio. E affinché a tutte e tutti voi siano offerte pari opportunità di accesso al futuro. Quelle per cui, vi assicuro, mi impegnerò ogni giorno fino al termine del mio mandato».
I numeri della scuola statale
In particolare gli alunni che nell'anno scolastico 2017-2018 frequenteranno le scuole statali sono 7.757.849, per un totale di 370.697 classi. Di questi, 948.900 frequenteranno la scuola dell'infanzia, 2.538.095 la scuola primaria, 1.637.535 la secondaria di I grado e 2.633.319 quella di II grado.
Il numero degli studenti è in leggero calo, lo scorso anno erano 7.816.408. Il decremento più consistente si verifica in quattro regioni del Sud: -13.915 in Campania, -12.141 in Sicilia, -10.106 in Puglia, -5.624 in Calabria. Sempre nella scuola statale sono 234.658 le alunne e gli alunni con disabilità, erano 224.509 un anno fa.
Di questi, 19.571 frequenteranno la scuola dell'infanzia, 83.232 quella primaria, 65.905 la secondaria di I grado, 65.950 quella di secondo grado. Nella secondaria di II grado il 47,5% delle ragazze e dei ragazzi frequenterà un indirizzo liceale, il 31,7% un indirizzo tecnico, il 20,8% un indirizzo professionale. I docenti, fra organico di diritto (quello stabile) e organico di fatto, quello adeguato alle esigenze espresse di anno in anno dalle scuole, soprattutto sul sostegno, sono oltre 800.000.
L’impegno del Miur contro la dispersione scolastica
Rinnovando l'impegno del Miur per contrastare la dispersione scolastica, Valeria Fedeli osserva che per il futuro l'innalzamento dell'obbligo scolastico a 18 anni è «la migliore scelta che il nostro Paese possa portare avanti per garantire a ogni giovane di avere una formazione completa, solida, il bagaglio necessario per collocarsi in modo positivo nel mondo del lavoro».
Nel lungo messaggio la Fedeli ricorda le novità dell'anno scolastico che si apre, a cominciare dagli esami di terza media. «Daranno maggior peso al curriculum scolastico» spiega annunciando per le prime settimane di scuola una circolare esplicativa. E «per la prima volta - aggiunge - nelle prove nazionali Invalsi debutterà l'Inglese - partiamo con la primaria e la secondaria di I grado - per certificare le vostre competenze linguistiche, sulla base del quadro europeo». Alle Superiori, dove quest'anno nulla cambia per la Maturità, va a regime l'Alternanza Scuola-Lavoro: «centrale sarà l'introduzione della Carta che conterrà i diritti e i doveri di chi fa Alternanza, uno strumento che vi tutelerà e vi aiuterà a relazionarvi ancor più positivamente con questa esperienza. Metteremo anche a disposizione delle vostre e dei vostri rappresentanti un 'bottoncino rossò su un portale pensato apposta per l'Alternanza, che consentirà di evidenziare eventuali casi di cattivo andamento di questa esperienza».
Assicurando di voler incontrare con frequenza il Forum delle associazioni studentesche e quello delle famiglie (con un momento di riflessione dedicato a novembre), il ministro ha sottolineato infine alcuni impegni: l'accelerazione dell'attuazione del Piano Nazionale Scuola Digitale, la collaborazione con il linguista, Luca Serianni, per rilanciare l'importanza dell'Italiano, una campagna sull'educazione al rispetto e il contrasto di bullismo e cyberbullismo, mettendo a disposizione dei ragazzi gli strumenti «per una corretta lettura delle informazioni che arrivano attraverso la Rete» per evitare di diventare vittime di “bufale” o “fake news”.
