Per la prima volta, e da oggi con il voto del Senato (193 voti favorevoli, 10 contrari e 15 astenuti) il Family Act è realtà; l'Italia finalmente si dota di una riforma organica delle politiche per la famiglia, che prevede un potenziamento del sistema del welfare, con l'introduzione dell'assegno unico e universale, il sostegno alle spese per i percorsi educativi dei figli, la revisione dei congedi parentali con la conciliazione dei tempi di lavoro e di cura dei figli per entrambi i genitori, misure di incentivo al lavoro femminile e infine il tema della formazione e della emancipazione giovanile.
L'assegno unico e universale - che è già in vigore e può essere richiesto dai nuclei familiari di cittadini italiani o con permessi di soggiorno, residenti in Italia, con a carico un figlio minore (a partire dal 7° mese di gravidanza), o un figlio entro i 21 anni di età (su Famiglia Cristiana 16 in edicola da oggi 7 aprile un servizio dedicato) - sostituisce le detrazioni Irpef sui figli a carico; gli assegni al nucleo per figli minori; gli assegni per le famiglie numerose; il Bonus Bebè; il premio alla nascita e il fondo natalità per le garanzie sui prestiti, con un'unica prestazione calcolata sulla base dell'Isee.
Con il Family Act vengono inoltre rivisti e rafforzati i congedi parentali di maternità e di paternità fino al compimento dei 14 anni del figlio; vengono introdotte detrazioni fiscali per le spese legate all'istruzione universitaria e per la locazione dell'immobile adibito ad abitazione principale o, per le giovani coppie composte da soggetti aventi entrambi età non superiore a 35 anni alla data di presentazione della domanda, per l'acquisto della prima casa.
Il Family Act prevede anche misure premiali per i datori di lavoro che realizzino politiche atte a promuovere una piena armonizzazione tra vita privata e lavoro, quali, ad esempio, il lavoro flessibile. Inoltre una quota della dotazione del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese verrà riservata all'avvio delle nuove imprese femminili e al sostegno della loro attività per i primi due anni; premi anche per chi incentiva il lavoro femminile nelle regioni del Mezzogiorno.
«Ringrazio per il contributo trasversale di ricomposizione delle posizioni a livello parlamentare. La riforma del Family Act deve essere di tutti, non deve avere l'identità di una parte politica, perché è un riforma di cui tutti noi ci dobbiamo rendere responsabili, è una riforma per il Paese di oggi e per il Paese di domani» ha commentato la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti a Palazzo Madama. «Attraverso questo voto proponiamo un nuovo modo di fare politica che richiede mediazione, onestà, attenzione ai tempi e rispetto delle parole, come diceva Tina Anselmi». La Bonetti che si è impegnata per dare «attuazione piena, rapida e concreta» alle norme attraverso i decreti attuativi.
«Finalmente in Italia la famiglia comincia a essere considerata una risorsa e non un problema» il commento di Gigi De Palo, Presidente Nazionale del Forum Famiglie. «Assegno unico e Family Act ci fanno, finalmente, entrare in una logica europea anche se siamo solo all’inizio. Ringraziamo tutte le forze politiche che su questi temi hanno dimostrato di essere coese e la Ministra Elena Bonetti per il lavoro di questi due anni. Adesso occorre migliorare tutti insieme l’assegno unico e lavorare su un piano per la natalità che possa utilizzare i fondi del PNRR. In Italia abbiamo una risorsa più importante del gas e del petrolio che - purtroppo - non valorizziamo abbastanza. Si tratta delle famiglie, che risolvono silenziosamente tantissimi problemi e che - se solo si investisse su di loro - farebbero risparmiare miliardi di euro».