«Una cosa da ridere: dopo la prima puntata de I dieci comandamenti mi ha chiamato alle otto di mattina e a casa mia gli hanno detto: “Sta dormendo, richiami”. Vi immaginate? E lui ha richiamato! E mi ha detto: “Ma tu lo sai il bene che fai?”. E io gli ho risposto: “Io? Ma lei fa il bene…”. Quando a scuola mi chiedevano che cosa volevo fare da grande, rispondevo: “Il Papa”. E siccome tutti si mettevano a ridere ho capito che dovevo fare il comico. Il Papa cammina, cammina e non si ferma mai, sembra faticare e fatica, sta tirando tutta la Chiesa verso il Vangelo, verso Gesù. Se ci pensate è un’opera incredibile. Il Papa è pieno di misericordia, la prende a piene mani in mezzo agli ultimi degli ultimi: dov’è andato quando ha cominciato il suo pontificato? A Lampedusa. E dove ha aperto le Porte Sante del Giubileo? Nel centro dell’Africa, a Bangui, nel luogo dei poveri più poveri del mondo. Francesco va a trovare la sofferenza del mondo, perché lì, in mezzo al dolore, nasce la misericordia. E Francesco è pieno di misericordia. La potrebbe vendere. Vuoi un etto di misericordia? Lui te la dà. In un mondo che vuole la paura, l’odio, la condanna, Francesco risponde con la misericordia».