Roma è in una grave crisi. Questo
è anche un problema per il
Paese. La corruzione (bipartisan)
fa notizia da giorni. Ci si
chiede quale sarà l’ampiezza degli
ambienti e il numero delle
persone toccati da questa “associazione
a delinquere di stampo mafioso”. Una
parte della politica romana è stata inquinata.
La politica si è rivelata prigioniera
d’una bolla, incapace di radicamento
vero, permeabile a operazioni
che hanno visto agire insieme malavita,
politici, burocrati, imprenditori.
Immigrati e periferie
Non sarà facile ricostruire
la politica a Roma. Non si tratta
di qualche aggiustamento di facciata.
La corruzione ha toccato temi delicati: i
rifugiati, i rom, le problematiche sociali.
Quando si discuteva di questo, giocavano
interessi occulti, che nulla avevano
a che fare con la realtà. Un membro
della cupola ha detto: «Altro che traffico
di droga. Non hai idea che guadagno c’è
con gli immigrati».
Una parte importante della crisi di
Roma sono le periferie. A Tor Sapienza
c’è stato un attacco d’un gruppo violento
a un centro per rifugiati. È un atto
della strategia della tensione nelle periferie
e di altri processi oscuri. A Tor Sapienza
i cittadini non ce la fanno più.
Ma il motivo è un altro: non i rifugiati,
ma la mancanza di lavoro, le scarse corse
dell’autobus, i pochi negozi, il traffico
di droga, la poca illuminazione... È il
degrado della periferia romana su cui
non si investe. Non è storia di qualche
mese, ma di qualche anno.
Roma non è mai stata razzista. Il
problema è che la città sta divenendo
“liquida”, senza soggetti, comunità, corpi
intermedi in periferia.
Bisogna ricostruire
il tessuto umano e culturale della
periferia. Ci vuole una grande iniziativa
per una rinascita di Roma che coinvolga
le periferie. Quest’anno ricorrevano
i quarant’anni dal grande convegno
sui “mali di Roma” voluto nel 1974 dal
cardinale Poletti.
Emerse il sogno di
una città inclusiva delle periferie. Le periferie
sono rimaste troppo a lungo fuori
dalla porta. Proprio nel tempo in cui
papa Francesco ricorda che bisogna ricominciare
da lì. Se non si riparte dalle periferie
di Roma, ogni operazione resterà
estranea alla vita dei romani.