Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
domenica 16 febbraio 2025
 
Santi
 

Romero: "Tra morte e distruzione compito del cristiano è mantenere viva la speranza"

24/03/2020  A 40 anni dall'assassinio di Oscar Arnulfo Romero le parole del santo suonano come un invito ai credenti di oggi. La missione, nei tempi più bui della storia, è guardare in faccia la realtà e portare agli altri la speranza radicata nella fede.

«Come faremo, fratelli, ad avere speranza quando vediamo che le nostre forze umane non ce la fanno, quando guardiamo il Paese finito come in una strada senza uscita? Quando diciamo: la politica, la diplomazia non ce la fanno e qui è tutto arrugginito, un disastro e negarlo è da pazzi?». Sembrano scritte per l’oggi le parole pronunciate nel 1979 da Oscar Arnulfo Romero. Il cardinale, canonizzato da papa Francesco il 14 ottobre del 2018 e di cui ricorrono i 40 anni dall’assassinio avvenuto il 24 marzo 1980, in uno dei periodi più bui della storia del Salvador, ricordava che «è necessaria una salvezza trascendente. Sopra queste rovine brillerà la gloria del Signore. Dunque i cristiani hanno una grande missione in questa ora del Paese: mantenere viva la speranza, non aspettarsi una utopia come qualcosa di illusorio, come se fossimo addormentati per non vedere la realtà. Al contrario, guardando questa realtà in cui sembra di non poter dare nulla, sapere che invece si può dare molto se facciamo appello a questa redenzione trascendente». Mantenere viva la speranza confidando non nelle proprie forze, ma in Dio, era una delle priorità del gesuita che amava ripetere: «Potrei dire due cose di fronte alla situazione quasi senza uscita del Paese: la prima che continuo a incoraggiare le persone a sperare e poi che in mezzo a tanta morte e distruzione ho sempre creduto che il Salvador avesse una soluzione pacifica e giusta e che la sua speranza fosse nata e radicata nella sua fede cristiana».

Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
I vostri commenti
1

Stai visualizzando  dei 1 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo