Un grande regista di Hollywood, Ron Howard, ha deciso di raccontare il tenore Luciano Pavarotti, se non il più grande sicuramente il più amato, in particolare negli stati uniti dove si esibito tante volte. PAVAROTTI e, un racconto approfondito che non tralascia nulla della vita, della carriera e del lascito ininterrotto di questa icona musicale. Soprannominato "il tenore del popolo", Pavarotti rappresentava una rara combinazione di personalità, genio e celebrità e utilizzava le sue doti prodigiose per diffondere l’opera come spettacolo capace di essere apprezzato da tutti gli amanti della musica. Grazie alla forza del suo talento, Pavarotti ha dominato i più importanti palchi del mondo, conquistando il cuore del pubblico. Questo spaccato di vita di un uomo eccezionale e di un gigante della musica, diretto dal vincitore di Academy Award Ron Howard, contiene rare interviste a familiari e colleghi, materiale video inedito e un avanzatissimo audio Dolby Atmos. Il film sarà nelle sale come evento speciale il 28.29,e 30 ottobre. In occasione dell’uscita del film, saranno pubblicati per Decca il nuovo Greatest Hits di Big Luciano che raccoglie i grandi successi dell’artista, 3 CD con 67 brani per oltre 3 ore e mezzo di musica, e la colonna sonora originale del film che, oltre a raccogliere i grandi successi di Pavarotti, contiene due inediti: Miserere con Zucchero e Andrea Bocelli e l’Ave Maria di Schubert con Bono.
Howard aveva brevemente incontrato Pavarotti molto tempo prima e ne era rimasto affascinato. Ma Howard non era esattamente un esperto di opera lirica. Eppure, proprio per questo, Howard ne è rimasto tanto affascinato. Quando Nigel Sinclair, con cui Howard ha precedentemente lavorato a The Beatles: Eight Days a Week e Rush, gli accenna che Decca Records sta cercando un film-maker in grado di far risaltare l’essenza della vita e della musica di Pavarotti in un documentario di ampio respiro, Howard sente lo stimolo a saperne di più. Tuffandosi in ricerche approfondite, scopre l’emozione che comporta entrare nel mondo di Pavarotti con uno sguardo pulito, quello di chi è appena arrivato all’opera, esattamente il tipo di persona che Pavarotti amava tanto raggiungere.
Il fascino si trasforma presto in ispirazione, quando Howard trova anche una storia a cui non sa resistere: quella di un uomo di provincia che, balzato fulmineamente al culmine della celebrità, cerca di trovare il modo per portare con sé anche tutte le sue emozioni, le ansie, i sogni e l’amore verso gli altri. Forse l’origine della sua magica voce resterà per sempre un mistero, ma ciò che attira l’attenzione di Howard è il modo in cui Pavarotti ha imparato a farne uso.
“Più ne sapevo, più arrivavo a vedere Pavarotti come qualcuno che ha saputo dimostrare di poter vivere la vita con passione e con totale dedizione verso ciò che si ama”, dice Howard. “Inizialmente ero completamente assorbito dalla portata del suo viaggio, questa carriera straordinaria, sempre ai massimi livelli, il successo su tutti fronti. Ma osservando la sua vita più da vicino, ho visto anche che ha dovuto sostenere l’impatto causato dai tanti rischi artistici presi. Non mi aspettavo quel risvolto drammatico, che me l’ha fatto sentire estremamente umano”. Howard ha escogitato l’idea di strutturare l’intero film come un’opera in 3 atti. “Nel primo atto della sua vita, passa da essere un insegnante locale a Modena al successo inaspettato come cantante lirico; il secondo atto è l’epoca dei Tre Tenori, caratterizzata sia da un’incredibile notorietà che da fortissima insicurezza; e l’ultimo atto è quello del periodo di Pavarotti and Friends, quando raccoglieva fondi per associazioni umanitarie a favore dell’infanzia, allargandosi a collaborazioni con artisti di ogni tipo, portando l’opera in nuovi luoghi e a nuovi pubblici, realizzando il suo sogno.
A tutti piaceva molto l’idea di utilizzare l’aria splendidamente lirica della Turandot di Puccini, Nessun Dorma, come ritornello emotivo ricorrente. Non solo è una delle interpretazioni più apprezzate di Pavarotti, ma anche uno dei successi crossover più amati dei nostri tempi nel mondo della musica classica. “Nessun Dorma è già potentissimo da solo, ma abbiamo cercato di utilizzarlo, assieme ad altre arie che Pavarotti prediligeva, cercando di sorprendere e di creare correlazioni con i temi della vita di Luciano”, dice Howard. “Spero che risulti evidente che queste arie non sono semplicemente delle belle canzoni, ma una forma di espressione che colpisce a tutto un altro livello di connessione emotiva”. Senza limitarsi alle esibizioni, Howard e il suo team hanno passato al setaccio archivi pieni di interviste concesse da Pavarotti a talk show televisivi e riviste, alla ricerca di elementi significativi. Poi hanno condotto 53 nuove e approfondite interviste a New York, Los Angeles, Montreal, Londra, Modena e Verona tra aprile 2017 e giugno 2018. Questa serie di conversazioni ha messo in campo i punti di vista non solo di mogli, familiari, studenti e colleghi sia del mondo dell’opera che del rock, ma anche i commenti di manager, promoter e addetti al marketing che hanno contribuito a delineare l’insolita traiettoria della sua carriera e a portare l’opera in luoghi in cui non era mai stata prima di allora. Poi sono arrivate le scoperte più sorprendenti del film: video amatoriali di Pavarotti mai visti prima. Questo materiale di filmati “fatti in casa”, custodito da familiari e amici, fatto di sguardi nudi e crudi all’uomo dietro il sipario, a volte è arrivato a togliere il fiato ai film-maker. Molti dei rari filmati fanno parte della collezione privata di Nicoletta Mantovani, moglie di Pavarotti all’epoca della morte e madre di Alice, la loro figlia, oltre che responsabile della Casa Museo Luciano Pavarotti a Modena.