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venerdì 17 gennaio 2025
 
dossier
 

Rouhani dal Papa, obiettivo: pace in Terra Santa

27/01/2016  L'udienza di Bergoglio al presidente iraniano è un passo importante per tentare di risolvere le tensioni in Medio Oriente.

Papa Francesco e Hassan Rouhani. Foto Ansa.
Papa Francesco e Hassan Rouhani. Foto Ansa.

Il titolo dell'Osservatore Romano sintetizza il senso ultimo dell'udienza durata 40 minuti. Soluzioni politiche per il Medio Oriente ha scritto in prima pagina il quotidiano della Santa  Sede, pubblicando il comunicato ufficiale preparato dalla Sala Stampa  del Vaticano relativo all'incontro tra papa Francesco e Hassan Rouhani, presidente della Repubblica islamica dell'Iran.  

Il testo ufficiale è calibrato con cura: «Durante i cordiali colloqui, si legge, si sono evidenziati i valori spirituali comuni e si è poi fatto riferimento al buono stato dei rapporti tra la Santa Sede e la Repubblica islamica dell’Iran, alla vita della Chiesa nel Paese e all’azione della Santa Sede in favore della promozione della dignità della persona umana e della libertà religiosa.Ci si è poi soffermati sulla conclusione e l’applicazione dell’accordo sul nucleare e si è rilevato l’importante ruolo che l’Iran è chiamato a svolgere, insieme ad altri Paesi della regione, per promuovere adeguate soluzioni politiche alle problematiche che affliggono il Medio Oriente, contrastando la diffusione del terrorismo e il traffico di armi. Al riguardo, è stata ricordata l’importanza del dialogo interreligioso e la responsabilità delle comunità religiose nella promozione della riconciliazione, della tolleranza e della pace».

In Iran si calcola che vivano oggi circa 350.000 cristiani, appartenenti a diversi riti.  Tenendo conto che il Paese è musulmano al 98 % (gli sciiti rappresentano l'86,1% della popolazione; i sunniti il 10,1%; gli altri musulmani il 2%) la libertà garantita ai cristiani è senz’altro maggiore rispetto ad altri Paesi della regione, anche se non mancano problemi, talvolta anche gravi. 

Papa Francesco e Hassan Rouhani. Foto Ansa.
Papa Francesco e Hassan Rouhani. Foto Ansa.

«La prego di pregare per me»: così il presidente Hassan Rouhani ha salutato il Papa al termine dell'udienza privata in Vaticano. «Mi ha fatto molto piacere» l'incontro e «le auguro buon lavoro», ha aggiunto Rouhani, secondo quanto riferito dai presenti. «La ringrazio tanto per questa visita e spero nella pace», ha risposto Jorge Mario Bergoglio. Il Papa ha anche raccontato al presidente iraniano di quando aveva detto, dopo la strage di Charlie Hebdo a Parigi, che se qualcuno avesse offeso sua madre doveva aspettarsi un pugno. Lo ha riferito oggi lo stesso Rouhani, aggiungendo che «questo vale anche per il Profeta» e ribadendo che libertà di espressione «non significa offendere il credo religioso degli altri».  «Come il Corano per noi sono sacri anche la Bibbia e il Vangelo», ha detto ancora Rouhani, secondo il quale «tutte le religioni sono da rispettare».

Al di là dei resoconti ufficili e dei sorrisi di circostanza, il valore dell'incontro è evidente. Teheran gioca un ruolo importante in Iraq, Siria e Libano. Lo fa in prima persona o tramite il potente movimento sciita di Hezbollah (cui le comunità cattoliche maronite libanesi guardano con interesse se non addirittura con palese favore: il 9 settembre una delegazione del Partito sciita di Hezbollah, guidata dal Presidente del Consiglio politico Ibrahim Amin el -Sayyed, ha incontrato il Patriarca maronita, Bechara Boutros Rai).  E' ovvio che l'Iran detenga una delle chiavi per aprire le porte a una pace duratura nell'area. Ed è altrettanto ovvio che chi vuole provare a sciogliere i nodi  che soffocano il Medio Oriente (anche) da lì deve passare. 

Giunto  in una blindatissima via della Conciliazione con un corteo, tra seguito e sicurezza, di decine di mezzi (27 auto, molte identiche e senza insegne diplomatiche, più diverse motociclette), Hassan Rouhani è stato il secondo presidente iraniano a varcare il portone di Bronzo, dopo la vista di Mohammad Khatami a Giovanni Paolo II nel 1999.   

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Come hanno coperto le statue per non offendere Rouhani
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