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martedì 05 novembre 2024
 
ucraina
 

Colonna russa di 60 km diretta a Kiev

28/02/2022  Concluso il primo round di colloqui. Previsto un nuovo incontro nei prossimi giorni. Putin promette a Macron che la Russia non colpirà gli obiettivi civili. Si allarga il fronte delle sanzioni contro Mosca. Ma intanto Putin predispone l'assedio totale della capitale ucraina

Russia e Ucraina si parlano e il mondo resta aggrappato a una speranza di pace. I negoziati al confine bielorusso sulle rive del fiume Prypyat si sono conclusi. Non ci sarebbe stata una rottura, perché Russia e Ucraina prevedono un "secondo round" dei colloqui, riferiscono fonti di Kyiv. Le delegazioni stanno ritornando nelle rispettive capitali per consultazioni. Ma intanto Putin invia una colonna di mezzi lunga 60 km per l'assedio finale alla capitale dell'Ucraina

"Le parti hanno stabilito una serie di priorità e temi che richiedono determinate decisioni" prima di "un secondo round" di colloqui, ha affermato Mikhaïlo Podoliak, uno dei negoziatori ucraini.

"Abbiamo trovato alcuni punti su cui è possibile trovare un terreno comune”, dice il negoziatore russo Vladimir Medinsky,  citato da Interfax.

Un altro segnale positivo arriva da Mosca. C’è stata un telefonata fra Putin e Macron nella quale il presidente russo, come riferisce un comunicato dell’Eliseo,  si è impegnato a "sospendere tutti gli attacchi contro i civili e le abitazioni”. Macron ha proposto al presidente russo di "rimanere in contatto nei prossimi giorni per prevenire l'aggravarsi della situazione" e "Putin si è detto d’accordo”.  Secondo il Cremlino, Putin avrebbe chiesto “il riconoscimento della sovranità russa sulla Crimea, la smilitarizzazione e denazificazione dello Stato ucraino e la garanzia del suo status neutrale”.

Prima dell’incontro fra le due delegazioni in BIelorussia, il presidente ucraino Zelensky aveva esortato le truppe russe a deporre le armi e ha chiesto l'adesione immediata all'UE

Intanto a New York è cominciata una rara (l’undicesima dal 1950) sessione di emergenza dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite con la richiesta del segretario generale di un cessate il fuoco immediato.

Dal fronte di guerra arriva la denuncia, da parte degli ucraini, che decine di civili sarebbero stati uccisi in attacchi missilistici russi sulla seconda città dell'Ucraina, Kharkiv.

Cresce intanto il numero delle persone che vogliono lasciare l’Ucraina. Secondo l’ONU, più di mezzo milione di rifugiati sono ora fuggiti dall'Ucraina verso i paesi vicini.

Si allarga il fronte delle sanzioni contro Mosca. La Svizzera ha deciso di allinearsi alle sanzioni adottate dall’Unione Europea. "Fare il gioco dell’aggressore non è compatibile con la neutralità svizzera"», dice il presidente della Confederazione Ignazio Cassis.

La Russia ha raddoppiato il suo tasso di interesse al 20% mentre la sua valuta precipita e gli esperti avvertono di una possibile corsa alle banche.

Anche il mondo dello sport boicotta la Russia. Il Comitato Olimpico Internazionale "raccomanda che le Federazioni Sportive Internazionali e gli organizzatori di eventi sportivi non invitino o consentano la partecipazione di atleti e funzionari russi e bielorussi alle competizioni internazionali”. La FIFA sta valutando se escludere la Russia dai prossimi campionati mondiali di calcio, previsti in Qatar.

 
 
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