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sabato 05 ottobre 2024
 
 

Salone del libro, domande sul domani

10/05/2011  Dal 12 al 16 maggio Torino torna ad essere capitale. Tanti gli eventi e gli ospiti per parlare di "Memoria, seme del futuro". Con le sfide lanciate al mondo dagli studenti.

   «Più si riesce a guardare indietro, più avanti si riuscirà a vedere», diceva Winston Churchill. Così, con un occhio rivolto al passato e l’altro al domani, riapre il Salone del Libro di Torino. Da giovedì 12 a lunedì 16 maggio, il Lingotto e l’Oval (ex-palaghiaccio olimpico) ospitano la 24esima edizione della kermesse: 1.500 espositori, centinaia di ospiti e di libri da presentare, per cinque giorni di appuntamenti dedicati al tema “Memoria, il seme del futuro”. Eccone un assaggio.

   Nell’anno del 150° dell’Unità, il Risorgimento domina convegni ed eventi. Si parte dai protagonisti dell’epoca, oggetto degli incontri curati da Lorenzo Del Boca “Il Risorgimento dai due volti”, e si prosegue con lo spettacolo “Viva l’Italia” di Aldo Cazzullo. Da non perdere, la mostra 1861-2011. L’Italia dei Libri, fiore all’occhiello della rassegna.

   Ma il Salone 2011 non è solo memoria. I problemi di oggi e le paure per il domani sono al centro di grandi dibattiti: con il segretario Cgil Susanna Camusso si parlerà di lavoro e con il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso di lotta alla criminalità… Questioni irrisolte e sfide future che i giovani lettori capitanati da Andrea Bajani affronteranno sottoforma di vocaboli, negli incontri “Le parole del futuro” del Bookstock Village. Paese ospite d’onore è la Russia, rappresentata dalla scrittrice Ljudmila Ulitskaya. Mentre il poeta Mourid Bargouti darà voce alla Palestina, altro Paese ospite.

   Tra gli autori stranieri più attesi, Luis Sepulveda e il premio Pulitzer 2010 Paul Harding. Molti i relatori italiani, come Umberto Eco, Dario Fo, Folco Quilici e Daria Bignardi.

DOVE & QUANDO
Salone internazionale del Libro (Torino, Lingotto Fiere e Oval, dal 12 al 16 maggio) Apertura: giovedì, domenica e lunedì dalle 10 alle 22; venerdì e sabato dalle 10 alle 23. Programma e info su costi e prenotazioni: telefono 011/51.84.268, e-mail info@salonelibro.it oppure www.salonelibro.it.

   «I ragazzi sanno condurre la nave in porto». Andrea Bajani ne è sempre più convinto. Soprattutto dopo aver visto all’opera i 16 studenti delle scuole superiori di Torino (licei, istituti tecnici e professionali) che con lui hanno definito il programma del Bookstock Village 2011.

   Invece di imporre dibattiti e ospiti, lo scrittore ha voluto che fossero i ragazzi a decidere di che cosa e con chi parlare nello “spazio giovani” del Salone: «Per tre mesi, abbiamo articolato domande e isolato temi, fino a farli coincidere con 15 parole-chiave che descrivono le sfide del nostro tempo». È nato così il ciclo di incontri “Le parole del futuro” (Oval, dal 12 al 16 maggio, 3 dibattiti al giorno), a cui parteciperanno, tra gli altri, il comico Alessandro Bergonzoni, il prete antimafia don Giacomo Panizza e il poeta Franco Loi. Presentano Bajani e i suoi studenti.

- Futuro, Impedimento, Fiducia, Pantano, Me, Poverini, Svolta, Rivoluzione, Divertimento, Resistenza, Relativo, Denaro, Inquietudine, Femminile e Bellezza. Che cosa rappresentano queste parole?
«Sono la fotografia dell’Italia attuale e futura, vista dai ragazzi tra i 14 e i 18 anni. Rappresentano una sorta di dizionario delle domande che i giovani pongono al Paese. Durante il Salone, l’omonimo laboratorio “Le parole del futuro” ne raccoglierà altre».

- Ti aspettavi termini diversi?
«No, però è significativa l’assenza della parola Speranza. Se questa è l’idea d’Italia che hanno i nostri figli, in quanto adulti, genitori e insegnanti dovremmo chiederci: come mai le nuove generazioni sono disilluse?».

- Tu che cosa rispondi?
«Forse trasmettiamo poca utopia, poca bellezza e poca poesia. Nonostante le parole Rivoluzione e Resistenza, i ragazzi parlano di un presente inospitale, di Impedimento e Pantano. Il fatto è che tra adulti e giovani di rado c’è un ponte. Pochi affidano responsabilità ai ragazzi. Se tutti lo facessimo, sapremmo che si prendono cura di ciò che si assegna loro e potremmo migliorare il Paese».

- Quali vocaboli ti hanno colpito?
«Poverini, perché unisce il vittimismo del “Poverini, come facciamo?” al paternalismo del “Poverini, il loro Paese è in guerra, ma restino a casa loro!”. E Svolta, per l’accezione negativa data dai ragazzi: “Se la Resistenza e Tangentopoli sono stati momenti di svolta per l’Italia, perché nulla è cambiato?”, chiedono».

   L'anno scorso vinse l'israeliano Amos Oz, quest'anno, a contendersi il Premio Salone internazionale del libro saranno tre autori di primissimo piano: Javier Cercas, Assia Djebar, Anita Desai. L'esperienza della prima edizione era stata molto positiva, soprattutto in virtù della grande partecipazione di giovani: 7.500 ragazzi di quattro città piemontesi, dopo aver letto i libri di Oz, avevano potuto incontrarlo, intervistarlo, dialogare. A determinare il vincitore saranno i visitatori e gli editori, utilizzando le apposite postazioni elettroniche disseminate nei padiglioni.

   Proviamo a conoscere più da vicino i tre scrittori in lizza per l'edizione 2011, offrendo così anche una piccola guida ai chi, visitando il Salone, vorrà esprimere il proprio voto.

Javier Cercas (1962), narratore e saggista, professore di Letteratura spagnola all’Università di Gerona, si è rivelato nel 2001 con Soldati di Salamina. Un episodio della guerra civile spagnola (un ideologo della Falange, in fuga per i boschi, viene risparmiato da un suo nemico) innesca una riflessione sulla Storia che va al di là delle contrapposizioni ideologiche, affrontando responsabilità private e collettive, violenza e pietà, giustizia e vendetta. Contro ogni rimozione, Cercas ci richiama alla responsabilità di fare i conti con il passato fino in fondo, con assoluta onestà intellettuale, per capire il presente. E questa resterà una cifra della sua narrativa. Così ne La velocità della luce un reduce non riesce a lavare la macchia del massacro che ha compiuto in Vietnam; e il recente Anatomia di un istante, fresco vincitore del Mondello, ripercorre minuziosamente le 18 ore del colpo di Sato tentato in Spagna nel 1981 dal colonnello Tejero. I suoi libri sono pubblicati da Guanda.

Assia Djebar, algerina, scrittrice, saggista, poetessa, regista, ha avuto un ruolo di primo piano nelle battaglie per la Liberazione del suo Paese e nel sostenere l’emancipazione femminile nel mondo islamico. È stata la prima algerina ad essere ammessa nel 1955 alla prestigiosa École Normale di Parigi. La sua produzione artistica affronta temi come l'identità, la condizione femminile, il fanatismo religioso, il senso della scrittura e il ruolo dell'intellettuale nella società civile. Per le donne del Terzo Mondo, scrivere significa significa misurarsi con il muro del silenzio e dell'invisibilità, ma anche trasformare l’esperienza individuale in un valore a disposizione della collettività: l’urgenza della parola si oppone al disastro. Oggi possiamo leggere l’appassionata militanza di Assia Djebar come un lavoro prezioso che ha propiziato i cambiamenti in atto nel mondo islamico. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali tra cui il prestigioso Premio per la pace 2000. Tra i suoi libri, Nel cuore della notte algerina, Lontano da Medina, Donne di Algeri nei loro appartamenti, tutti presso Giunti; Ombra sultana (B. C. Dalai).

Anita Desai è nata a Mussoorie in India nel 1937 da madre tedesca e padre bengalese. È cresciuta e ha studiato a Delhi. L’inglese è la lingua in cui impara a leggere e a scrivere, nella scuola missionaria della Vecchia Delhi, e a cui affida il suo tirocinio di scrittrice quando pubblica i primi racconti e recensioni sulle riviste della scuola e poi del college. Vive tra l'India, gli Stati Uniti e il Messico ed è la più importante scrittrice indiana. I suoi libri pubblicati in Italia: Il villaggio vicino al mare (Sei, 1987 – Il villaggio sul mare, Einaudi 2002), Notte e nebbia a Bombay (La Tartaruga, 1992 - Einaudi 2007) e ancora per Einaudi: Chiara luce del giorno (1998), Viaggio a Itaca (2005), Digiunare, divorare (2001-2005) e il volume Tutti i racconti (2009).

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